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Tregua USA-Cina: mercati su di giri
lunedì 3 dicembre 2018, di
Cina e USA hanno firmato una tregua nella guerra commerciale che sta contrapponendo le due potenze da diversi mesi.
L’intesa ha già portato i mercati finanziari a festeggiare, con l’azionario cinese a registrare guadagni di oltre 3 punti percentuali, e con il prezzo del petrolio ad avanzare di oltre il 5%.
Anche l’Europa ha positivamente risentito della tregua USA-Cina. Tutti i principali indici del Vecchio Continente hanno avviato le contrattazioni in deciso rialzo, con la Borsa Italiana a registrare progressioni di oltre il 2%.
Guerra commerciale, tregua USA-Cina: l’accordo
La tregua fra USA e Cina è stata siglata in occasione del G20 di Buenos Aires, il summit di due giorni in cui leader, ministri delle finanze e governatori delle banche centrali si sono confrontati su diverse tematiche di rilievo.
Tra gli argomenti di discussione proprio la guerra commerciale, che le due potenze hanno scelto di mettere momentaneamente in pausa. Non tutti sono però convinti che la temporanea sospensione dei dazi porterà ad una completa cessione delle ostilità.
La tregua USA-Cina, che ha già permesso ai mercati finanziari (soprattutto al prezzo del petrolio e all’azionario cinese) di decollare, prevederà 90 giorni di negoziati durante i quali le tariffe fino ad ora imposte verranno sospese.
Il temuto rialzo dei dazi dal 10% al 25% previsto per il prossimo 1° gennaio non ci sarà. Gli USA non imporranno alcuna nuova misura protezionistica contro la Cina ed istituiranno team di studio per l’eliminazione delle tariffe restanti. Il Dragone, invece, ridurrà e rimuoverà i dazi sulle auto provenienti dagli Stati Uniti.
Ovviamente se durante la tregua di 90 giorni Cina e USA non riusciranno a raggiungere un accordo tutto tornerà come prima e la guerra commerciale proseguirà per la sua strada, incurante dei progressi compiuti in sede di G20.
La reazione dei mercati: prezzo del petrolio a +5%
Come accennato, tra i primi a reagire positivamente alla tregua USA-Cina c’è stato il prezzo del petrolio. Il Brent ha registrato rialzi superiori al 4%, mentre il Wti ha guadagnato quasi il 6%.
In quest’ultimo caso, però, la quotazione di greggio americano è stata sostenuta anche dall’annuncio congiunto del Canada e della provincia di Alberta, che imporranno ai produttori di tagliare l’output dell’8,7% o di 325.000 barili al giorno.
Fino ad ora, la guerra commerciale tra USA e Cina non ha mai imposto dazi diretti contro il petrolio, eppure i timori internazionali ed il sentiment di avversione al rischio hanno allontanato gli investitori anche dall’oro nero.
“L’accordo di tregua di 90 giorni, durante i quali i dazi saranno messi in pausa, è stata una sorpresa rialzista”,
ha affermato Morgan Stanley in una nota ai clienti rivedendo leggermente al rialzo il proprio outlook 2019 sul prezzo del petrolio.
Stop guerra commerciale: azionario in grande spolvero
Tra i vincitori della tregua USA-Cina anche l’azionario asiatico, che ha avviato la settimana con rialzi decisi ed evidenti. Al momento in cui si scrive i principali indici del mercato orientale stanno festeggiando la sospensione della guerra commerciale nel modo seguente:
- Shanghai: +2,57%
- SZSE Component: +3,34%
- China A50: +2,63%
- DJ Shanghai: +2,66%
- Hang Seng: +2,53%
- Kospi: +1,67%
- Nikkei: +1,05%.
Si noti, comunque, come sull’andamento dei mercati asiatici non abbia influito soltanto la tregua USA-Cina. A sostenere gli indici anche il PMI manifatturiero Caixin, che nel mese di novembre ha fatto osservare un inaspettato miglioramento da 50,1 a 50,2.
Anche i mercati europei hanno scelto di condividere l’entusiasmo mostrato dal prezzo del petrolio e dalle asiatiche. Al momento della scrittura la migliore è Francoforte (+2,39%) seguita da Londra (+2,15%), Milano (+1,95%) e Parigi (+1,43%).