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Sondaggio premier M5S: pari Di Maio e Di Battista, ma gli attivisti vorrebbero nomi nuovi

mercoledì 12 luglio 2017, di Alessandro Cipolla

Sondaggio sul candidato premier per il Movimento 5 Stelle: nelle preferenze degli attivisti appaiati in testa Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista con Roberto Fico terzo, ma la maggior parte del popolo pentastellato vorrebbe un nome nuovo.

Questo è l’esito del sondaggio realizzato dall’istituto Index Research per conto della trasmissione In Onda in programma su La7, dove è stato chiesto a un campione di elettori del Movimento 5 Stelle di indicare la propria preferenza riguardo il futuro candidato premier.

L’esito dunque vede alla pari i due golden boy pentastellati Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, che non riescono però a sfondare con il terzo incomodo Roberto Fico che non è neanche troppo distante.

A vincere invece è chi vorrebbe altri nomi, un dato questo che fa ritornare in auge quella sorta di casting che sarebbe in atto per individuare una personalità della società civile che abbia le caratteristiche, politiche e morali, per poter ricoprire un ruolo del genere.

Sondaggio: chi il candidato premier per il M5S?

Preso atto che Beppe Grillo non sembrerebbe essere interessato a ricoprire qualsiasi incarico istituzionale, preferendo mantenere la sua posizione di garante dietro le quinte, da tempo si cerca di capire chi potrebbe essere il prossimo candidato premier per il Movimento 5 Stelle.

Il sondaggio realizzato dall’istituto Index Research ci aiuta quindi a capire cosa ne pensano a riguardo gli attivisti del Movimento 5 Stelle. Il risultato un po’ desta sorpresa, visto che nessuno degli esponenti più in vista dei pentastellati riesce a sfondare in termini di percentuali tra chi ha risposto all’indagine.

  • Luigi Di Maio - 16%
  • Alessandro Di Battista - 16%
  • Roberto Fico - 10%
  • Altri - 31%

Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sarebbero quindi in perfetta parità tra i nomi proposti, con Roberto Fico che comunque non è molto staccato rispetto ai due colleghi di Movimento che, al suo contrario, sono molto più presenti in televisione e sui giornali rispetto a lui.

Il dato più interessante però che emerge dal sondaggio è che la maggioranza di chi ha risposto all’indagine vorrebbe un nome diverso come candidato premier, con ogni probabilità proveniente dalla società civile.

In quest’ottica sono tanti i nomi che sono stati fatti negli ultimi tempi. Il più gettonato è quello del noto magistrato Piercamillo Davigo, persona molto rispettata e gradita da Beppe Grillo, che però finora non ha mai risposto agli ammiccamenti pentastellati.

Candidato politico o civile?

Le prossime elezioni politiche, che a meno di colpi di scena si dovrebbero tenere a maggio 2018, saranno una sorta di banco di prova finale per il Movimento 5 Stelle per capire se i grillini possono ambire a governare il paese.

Va sempre ricordato che, come da regolamento interno, la prossima sarà l’ultima legislatura per l’attuale classe politica pentastellata visto il vincolo dei due mandati. O si cambierà la norma quindi oppure tra cinque anni tutti a casa e avanti altri secondo il principio “uno vale uno”.

Vista anche l’attuale situazione politica, con un Partito Democratico in forte crisi così come il proprio leader Matteo Renzi, che ormai è sempre più solo nel panorama del centrosinistra italiano, il Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni vestirà gli scomodi per certi versi panni del grande favorito.

Gli ultimi sondaggi politici elettorali confermano che i grillini al momento rimangono il primo partito del paese, nonostante una lieve ma costante flessione accreditata nelle ultime settimane dalle varie indagini effettuate.

L’attuale legge elettorale però, a meno che non venga cambiata, attribuisce il premio di maggioranza alla lista capace di raggiungere il 40%: anche con una forte crescita nei prossimi mesi, questa soglia rimane una chimera non solo per il Movimento 5 Stelle, ma anche per tutte le altre forze politiche.

Se però i pentastellati alle prossime elezioni dovessero risultare essere i più votati, spetterà a loro per primi l’incarico di provare a formare un nuovo governo, con una possibile intesa con Lega Nord e Fratelli d’Italia che potrebbe essere una prospettiva molto concreta.

In quest’ottica allora sarà decisiva la scelta del candidato premier. In autunno il Movimento 5 Stelle ha assicurato che, dopo le classiche consultazioni online, verrà presentato non solo l’aspirante Presidente del Consiglio, ma tutta la squadra di governo.

Un candidato premier come Davigo però molto difficilmente potrà mai accettare un governo dalle larghe intese con Salvini o qualsiasi altro leader politico. Se si vuole giungere ad accordi serve un politico alla guida.

Ecco dunque che Luigi Di Maio sarebbe la risposta naturale. Di fatti lui è il candidato in pectore da tempo, prima però ci dovrà essere la legittimazione da parte degli attivisti certificati.

Non è detto quindi che, spaventati da questo possibile accordo post elettorale con la Lega, la base decida di scegliere un candidato che possa rendere impossibile ogni sorta di inciucio con Salvini e la Meloni.

Guardando i punti del programma del Movimento 5 Stelle che finora sono stati votati dagli attivisti tramite la piattaforma Rousseau, si può notare come ci sia una forte impronta progressista ed ecologista.

Lo zoccolo duro della base quindi, di probabile provenienza più di sinistra, potrebbe cercare di sabotare ogni possibile velleità di accordo con la destra. Un’ipotesi questa che potrebbe regalare sorprese alle prossime primarie online del Movimento.

Al momento però resta il fatto che i 5 Stelle rimangono inflessibili sul loro mantra del rifiuto di ogni sorta di apparentamento o alleanza. Davanti però alla prospettiva di poter guidare il paese, non è detto che queste certezze possano iniziare a vacillare.

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