Home > Altro > Archivio > Ricostruzione post terremoto: Gentiloni approva le ordinanze, si può ripartire
Ricostruzione post terremoto: Gentiloni approva le ordinanze, si può ripartire
lunedì 23 gennaio 2017, di
La ricostruzione può ripartire: Gentiloni ha firmato le ordinanze per il terremoto del 18 gennaio 2017, le buone notizie per fronteggiare lo stato di emergenza sono arrivate. La neve, come sappiamo, sta creando molti disagi e lo sciame sismico continua ininterrotto: c’è comunque spazio per i propositi ed il governo sembra incentivarli.
Il terremoto, replicatosi con maggiore intensità, sollecita la ricostruzione: sostenuta da due decreti, la legge convertita è del 16 dicembre 2016 e con essa si potrà procedere agli interventi di ripristino nei comuni indicati, a patto che gli edifici dei soggetti dichiaranti dimostrino l’inagibilità; eppure mancavano i decreti attuativi.
Gentiloni, incurante dei giudizi europei, è riuscito a ottenere dai conti pubblici nuovi fondi per le popolazioni terremotate: rispetto al sisma di agosto l’evento si è ripetuto con l’aggiunta della neve, generando un ritardo nell’approvazione provvedimenti attuativi, di fatto impedendo anche l’inizio della ricostruzione.
Si può ripartire, le ordinanze sono state firmate il 20 gennaio dal presidente del consiglio Gentiloni, permettendo così di dare il via agli interventi di ricostruzione. Tuttavia, è utile ricostruire la vicenda alla luce dei nuovi provvedimenti, vediamo nello specifico di cosa si tratta, la rapida evoluzione degli eventi può creare confusione.
Ricostruzione terremoto: Gentiloni firma le ordinanze, si può ripartire
Il terremoto ha provocato danni ingenti in molti comuni colpiti, nel Decreto 189/2016 sono presenti le città di Teramo, Rieti, Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e Spoleto ma esso si riferiva al solo evento estivo. Con la ripetizione del sisma i comuni interessati sono aumentati e con essi le indicazioni giuridiche.
La ricostruzione, cioè la legge che ne è derivata, contiene disposizioni applicabili limitatamente ai singoli soggetti danneggiati che dichiarino l’inagibilità del fabbricato, casa di abitazione, studio professionale o azienda, suddividendo tra prima e seconda casa ed elaborando diverse soluzioni per le stesse. In breve si tratta di:
- attività di sostegno alle famiglie e alle imprese;
- agevolazioni e aiuti alle aziende;
- regole per intervenire nella riparazione e nella ricostruzione di: edifici, siti produttivi, beni culturali, infrastrutture;
- norme su rimborsi e indennizzi;
- dettami per la partecipazione alle gare di lavori e di progettazione per la ricostruzione di edifici pubblici e privati;
- definizione del percorso per la pianificazione urbanistica e successiva approvazione dei progetti.
Le ordinanze di prima approvazione convalidavano il favore di fondi e incentivi su richiesta degli interessati che dimostrassero il nesso di causalità diretto tra i danni ivi verificatisi e gli eventi sismici avvenuti a partire dalla data dal 24 agosto 2016, nesso comprovato da apposita perizia asseverata. Qui il testo del primo decreto.
Le ordinanze approvate da Gentiloni per l’estensione dello stato di emergenza sono una novità in questo senso, poiché ai precedenti fatti se ne sono aggiunti altri e ciò ha portato ad un intenso lavoro di coordinamento tra le forze dispiegate, purtroppo non sempre riuscito.
Gentiloni firma le ordinanze, si può ripartire con la ricostruzione post - terremoto
La legge convertita sul terremoto ha goduto anche dei contenuti del secondo Decreto 205/2016 (non convertito, quindi decaduto, ma diciamo “assorbito”), non ancora sufficiente come abbiamo visto: occorrevano dei provvedimenti attuativi che facessero progredire le ordinanze e dare il via alla cosiddetta ricostruzione pesante, non solamente abitativa.
Per la ricostruzione reale occorre urgentemente un provvedimento relativo agli interventi sugli immobili produttivi. L’economia locale, basata principalmente su attività agricole, sta scomparendo per colpa del maltempo: le strutture sono crollate, gli animali stanno morendo di fame e freddo, le colture sono andate perdute. Senza una ripresa economica, sarà difficile prevederne una edilizia.
Le ordinanze, fortunatamente, sono state prontamente promosse da Gentiloni proprio per far fronte alle calamità: il 20 gennaio sono stati estesi gli effetti dello stato di emergenza e l’atto prevede che tutti i provvedimenti diventino validi. Siglati anche dal capo della Protezione Civile Curcio, gli aiuti arriveranno anche per le zone devastate dal maltempo. Ci auguriamo che la burocrazia riesca a snellirsi prima possibile e che i 30 milioni di fondi dedicati servano a sostenere le popolazioni colpite.