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Quanto è costata Alitalia allo Stato? Dall’Iri fino al Cai, storia di una continua perdita

lunedì 16 gennaio 2017, di Alessandro Cipolla

Quanto è costata Alitalia allo Stato? La nuova crisi riapre scenari già visti e vissuti, con l’interrogativo su quanto abbia pesato, nella sua storia, la compagnia aerea sulle tasche dei cittadini che torna a fare capolino.

Il 2016 si è concluso per Alitalia con una perdita di 400 milioni. I due soci, Cai con il 51% ed Etihad con il 49%, al momento non sembrano essere disposti a versare nuovi capitali nella società, che così rischia seriamente la bancarotta.

Cosa succede in Alitalia? La vicenda sembrerebbe una storia già vista, con più di una voce che parla di un nuovo coinvolgimento dello Stato per aiutare Alitalia, salvando così la compagnia dal fallimento e il posto di lavoro delle migliaia di dipendenti.

Ma quanto è costata finora Alitalia allo Stato? La gestione pubblica dell’azienda è durata fino al 2008, con la compagnia che negli ultimi anni diventata un autentico carrozzone per i conti pubblici. Ma, anche col nuovo corso il peso sulle casse statali è stato elevato.

Vediamo allora quanto è costata Alitalia finora alle casse dello Stato.

Quanto è costata Alitalia allo Stato? Conto miliardario

A fare i conti in tasca alla compagnia aerea è stata Mediobanca, che ha provato a stimare quanto sia costata Alitalia nel suo complesso allo Stato. Gli studi di Piazzetta Cuccia parlano di una cifra complessiva che si aggira sui 7,4 miliardi, che raggiungerebbe quota 10 miliardi se si sommasse anche il denaro bruciato dai privati.

Ma come si è potuti arrivare a questa cifra così elevata? Il conto totale è presto fatto. Nel periodo che va dal 1974 al 2007, quando Alitalia è stata controllata prima dall’IRI e poi dal Ministero dell’Economia e Finanze, il saldo tra entrate e uscite totali ha visto un segno rosso di 3,3 miliardi.

Peggio è andato nei sei anni, dal 2008 fino al 2014, di gestione dei famosi “capitani coraggiosi” della Cai. Nel periodo in questione sarebbero stati 4,1 i miliardi di soldi pubblici utilizzati dallo Stato per sostenere Alitalia.

Nel dettaglio, ci sono i 300 milioni del prestito ponte, i quasi 2 miliardi di debiti che lo Stato si è accollato, la cassa integrazione per i dipendenti in esubero e la partecipazione delle Poste nel capitale societario. Sommando i due periodi di tempo, si arriverebbe quindi alla cifra totale di 7,4 miliardi che lo Stato avrebbe sborsato per Alitalia.

Quanto è costata Alitalia allo Stato? Storia di un’azienda in continua perdita

Il primo volo effettuato da Alitalia avvenne nel lontano 1947. Dieci anni dopo la compagnia entrò nel controllo dell’Iri, passando poi sotto la gestione del Tesoro. A metà anni ‘90 però l’azienda cominciava già a far registrare notevoli perdite, con l’allora governo Prodi che mise in vendita nel 1996 il 37% delle quote del Tesoro.

La grande crisi per Alitalia arrivò nel 2006, con lo Stato che decise di mettere in vendita un altro 39% delle proprie quote. L’asta però non dette risultati, si passò così alla trattativa diretta.

Il governo, con allora in sella sempre Romano Prodi, aveva praticamente concluso un accordo con Air France, ma la vittoria alle successive elezioni politiche di Silvio Berlusconi, sponsor dell’italianità dell’azienda, fece saltare la trattativa con i francesi.

Arrivò quindi nel 2008 la grande cordata della Cai, sponsorizzata da Berlusconi e da Intesa. Al timone della compagnia aerea salirono famiglie di primo piano della nostra economia come Benetton, Riva, Marcegaglia, Caltagirone e Ligresti. Presidente fu nominato Roberto Colaninno.

I cosiddetti “capitani coraggiosi”, acquisirono per soli 300 milioni la parte sana dell’azienda, con lo Stato che invece si fece carico dei debiti. Ma neanche questa gestione portò buoni risultati, con Alitalia che si ritrovò ancora con i conti in rosso. Nel 2014 quindi viene stipulato un accordo con Etihad, la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, che acquisisce il 49% per 500 milioni.

Dopo la chiusura del bilancio 2016 con una perdita di 400 milioni, circa 1 milione al giorno, Alitalia ora è di nuovo a rischio chiusura. Nessuno dei soci infatti sembra intenzionato a mettere mano al portafoglio per permettere alla compagnia di andare avanti, vista anche la mancanza di un credibile piano di rilancio.

In molti quindi si aspettano adesso una mossa da parte dello Stato. La domanda sorge spontanea: ha senso spendere denaro pubblico per un’azienda che ha chiuso in passivo ben 20 degli ultimi 34 bilanci, costata finora alle casse statali ben 7,4 miliardi? La risposta appare scontata, anche se in questi casi nessuno avrebbe il coraggio di metterci la mano sul fuoco.

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