Home > Altro > Archivio > Prezzo petrolio: azzerati guadagni post-accordo OPEC. Prossimo target $40
Prezzo petrolio: azzerati guadagni post-accordo OPEC. Prossimo target $40
venerdì 5 maggio 2017, di
Prezzo petrolio: la quotazione torna a respirare dopo le perdite delle ultime ore che hanno segnato un crollo del greggio di 5 punti percentuali.
Come forse qualcuno aveva già previsto, il prezzo del petrolio è letteralmente crollato e si è inabissato ben sotto quota 50 dollari a barile, cancellando completamente tutti i guadagni ottenuti dalla quotazione dopo lo storico accordo OPEC sulla produzione raggiunto a Vienna lo scorso novembre.
Dopo i forti ribassi della quotazione, però, il prezzo del petrolio ha cercato di riprendersi ed è tornato a guadagnare un po’ di terreno pur mantenendosi sempre sotto l’imponente soglia dei $50. Nel momento in cui si scrive, infatti, il Brent sta viaggiando a quota 48, mentre il prezzo del petrolio Wti oscilla sui $45 (ultimo aggiornamento ore 11:40).
I lievi rialzi odierni, però, sono poco o nulla in confronto alle perdite di 5 punti percentuali registrate ieri dal prezzo del petrolio. Il trend della quotazione è stato determinato in primo luogo dai timori relativi alla produzione USA e dai dati sulle scorte di greggio che la scorsa settimana sono scese soltanto di 0,930 milioni contro invece il calo di 2,333 milioni di barili previsto dal consensus.
Ad influenzare al ribasso il prezzo del petrolio, poi, c’è stata sicuramente la rottura della già citata soglia a 50 dollari a barile che ha accentuato la pressione di vendita e il crollo della quotazione a livelli precedenti l’accordo OPEC di Vienna. Praticamente inutili anche le parole della Russia che ha fatto outing e si è detta pronta ad accettare un’estensione dei tagli alla produzione oltre il termine di giugno 2017.
Cosa aspettarsi dalla quotazione di greggio? Tra chi pensa che crollerà sotto i $40, chi pensa che l’estensione dei tagli sarà inutile, e chi invece pensa che il greggio tornerà su quota $80, ecco le previsioni degli analisti sul futuro andamento del prezzo del petrolio.
(Grafico: prezzo petrolio da Vienna ad oggi)
Prezzo petrolio: quotazione sotto $40 a barile?
Come già accennato, molti analisti sono convinti che il prezzo del petrolio tornerà a crollare ben sotto la soglia dei 40 dollari a barile e ciò accadrà in caso di mancata estensione dello storico accordo sulla produzione raggiungo a Vienna lo scorso novembre. A pesare sulla quotazione, fanno notare gli analisti, sono ancora le giacenze e la produzione statunitense che non permettono al greggio di volare oltre i 55 dollari a barile.
Senza l’estensione dell’accordo OPEC il prezzo del petrolio crollerà e nulla potrà arrestare la discesa verso $40, secondo quanto affermato da Christof Ruehl, Global Head of Research della Abu Dhabi Investment Authority. Altri analisti hanno confermato tali previsioni e hanno fatto notare come i prezzi stiano cercando una direzione adesso, per cui non estendere i tagli avrebbe un impatto profondamente negativo sulla quotazione.
Prezzo petrolio: quotazione verso $80 nel 2020?
Accanto ai più pessimisti c’è anche una parte di analisti convinta che il prezzo del petrolio raggiungerà la soglia degli 80 dollari nel 2020. Queste previsioni si basano sul forte incremento della domanda che non solo bilancerà il mercato, ma sarà anche in grado di eccedere rispetto all’offerta.
Nizar Al-Adsani, capo esecutivo della compagnia petrolifera nazionale del Kuwait ha ribadito tali stime e ha previsto che, in virtù del boom della domanda, la quotazione di petrolio schizzerà in un range di $70-$80 dollari tra il 2019 e il 2020.
Al-Adsani ha aggiunto che non osserveremo più un prezzo del petrolio a 100 dollari, e che il miglior trading range su cui operare rimarrà quello compreso tra quota $50 e quota $60. Una fascia di prezzo particolarmente proficua dato che essa è abbastanza alta da far recuperare ai produttori le perdite subite a causa del crollo della quotazione, ed è abbastanza bassa da non generare preoccupazioni in merito alla produzione statunitense.
Prezzo petrolio: il futuro della quotazione nel 2017
Il già citato Al-Adsani si è detto convinto che il prezzo del petrolio continuerà a viaggiare in un range compreso tra i $40 e i $60 dollari da qui fino alla fine dell’anno, mentre altri, come già accennato in precedenza, hanno addirittura parlato di un crollo sotto quota $40.
L’EIA, dal canto suo, ha affermato che la quotazione del Brent viaggierà ad una media di $54 quest’anno e ad una media di $57 nel 2018; il Wti viaggerà invece due dollari al di sotto del Brent. Gli analisti di Citigroup sono convinti che, tramite l’estensione dell’accordo OPEC oltre il termine di giugno 2017, il prezzo del petrolio toccherà quota $65 per il prossimo Natale.
Prezzo petrolio in calo: cosa pesa sulla quotazione?
Nonostante vi siano diversi elementi a favore di un riequilibrio del mercato, i rischi al ribasso sono ancora presenti dato che sia il prezzo del petrolio Wti che il Brent sono tornati a scendere vistosamente nelle ultime sessioni di trading.
Gli impianti di trivellazione continuano ad aumentare e sono cresciuti praticamente senza sosta, settimana dopo settimana, negli ultimi 12 mesi, anche durante i periodi caratterizzati da un prezzo del petrolio molto basso. A ciò si aggiungano anche i 5 maggiori rischi per la quotazione dei quali abbiamo già parlato in precedenza e la mancanza di investimenti nel settore esplorazioni.
Prezzo petrolio: crollo quotazione già previsto
Il future sul Wti ha registrato perdite per due settimane consecutive e per questo diversi analisti hanno tentato di mettere il luce la correlazione tra prezzo del petrolio e Pil e hanno previsto il mantenimento di questo trend ribassista per tutto il corso della settimana che sta per volgere al termine.
Il Dipartimento al Commercio USA ha riportato una crescita economica dello 0,7% che ha deluso tutte le attese degli analisti, ferme invece all’1,2%, come non ha mancato di ricordare anche la Fed nella sua ultima riunione. Una crescita più debole del previsto in genere aumenta le preoccupazioni circa i consumi di energia e carburanti il che va a ripercuotersi ovviamente sul prezzo del petrolio.
Dal 2001, ha fatto notare un’analisi pubblicata dalla CNBC, la prima lettura del Commercio sul Pil trimestrale si è rivelata inferiore di 50 punti base rispetto alle previsioni in ben 7 occasioni. In ognuna di queste occasioni il benchmark sul Wti ha viaggiato in ribasso per il 100% del tempo dei 5 giorni consecutivi al rilascio di tali dati sul Pil. È per questo che molti analisti hanno ipotizzato continui ribassi del prezzo durante questa settimana.
Prezzo petrolio ed estensione dell’accordo OPEC
Nonostante molti analisti si siano dimostrati pronti ad accogliere un nuovo crollo del prezzo del petrolio, altri hanno segnalato gli effetti benefici che un’estensione dell’accordo OPEC potrebbe avere sulla quotazione. Questo perché alcuni dei principali Paesi produttori, tra cui l’Arabia Saudita e gli altri del Golfo, si sono già detti pronti ad appoggiare l’eventuale estensione dell’accordo sulla produzione oltre il termine di giugno 2017.
Tutto ciò potrebbe portare la quotazione di greggio a guadagnare di nuovo terreno, ma non se ne parlerà prima di fine maggio. Cosa accadrà al prezzo del petrolio nel breve periodo? Il consensus non pare prevedere recuperi improvvisi della quotazione, almeno per ora.
