Money.itHome > Altro > Archivio > Pernigotti, operai in stand-by: si attende un’offerta
Pernigotti, operai in stand-by: si attende un’offerta
martedì 8 gennaio 2019, di
Slitta al 5 febbraio il termine utile per Pernigotti alla richiesta di poter fare ricorso alla Cigs, la Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria.
Resta quindi poco meno di un mese per decidere i destini dei 100 dipendenti dello stabilimento dii Novi Ligure, con la possibilità per l’azienda in questo frangente di cercare eventuali compratori ed evitare di dover puntare sull’indennità, erogata dall’INPS, per integrare la retribuzione di persone impiegate in aziende che affrontano situazioni di crisi.
La decisione, arrivata dopo il confronto odierno al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a Roma - con le tre parti rappresentate da Istituzioni, Organizzazioni Sindacali e la società - mira a garantire alla realtà piemontese di valutare le proposte arrivate finora.
A farsi avanti in maniera più concreta, al momento, sono stati la concorrente cremonese Sperlari e un fondo indiano, oltre - secondo diverse indiscrezioni di stampa - alla Laica di Novara e la Suissa di Alessandria, entrambe attive sul fronte prodotti dolciari.
Pernigotti, c’è l’ipotesi re-industrializzazione del sito di Novi Ligure
Dalla Cgil hanno però sottolineato la riluttanza dell’azienda a ogni eventuale ipotesi di vendita del marchio.
Una posizione, quest’ultima, che si scontrerebbe con le posizioni dello stesso governo, delle organizzazioni sindacali e dei 100 dipendenti dello stabilimento di Novi Ligure:
“Nella sostanza resta in piedi la volontà di utilizzare il marchio Pernigotti per le produzioni che già si fanno in Turchia e proposte per le produzioni in Italia di scarso valore; per dare la possibilità all’advisor incaricato di valutare concretamente le proposte finora pervenute”.
Tutte le parti in discussione oggi hanno concordato di rimandare a inizio febbraio, ovvero tra poco meno di un mese, il termine per la richiesta di Cassa Integrazione.
Nel frattempo, si tratta la vendita, con un nuovo incontro programmato per il 5 febbraio in vista dell’accordo governativo utile alla richiesta del Cigs.