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Ius soli, il PD pronto a mettere la fiducia per approvarlo, Salvini furioso: “Una follia”
lunedì 4 settembre 2017, di
Si riaccende il delicato dibattito sullo ius soli, con un botta e risposta a distanza tra il capogruppo al Senato del Partito Democratico Luigi Zanda e il segretario della Lega Nord Matteo Salvini.
Dopo le parole di Papa Francesco che si è espresso in favore dello ius soli in Italia, gli fa eco il dem Zanda che dal palco della Festa dell’Unità a Bologna assicura che la legge sarà approvata entro l’anno, anche a costo di porre la fiducia al Senato.
Nonostante la prudenza manifestata da Angelino Alfano sul tema nei giorni scorsi, il Partito Democratico sembra voler tirare dritto, provocando la dura reazione di Matteo Salvini che riassume tutta la posizione fermamente contraria della destra italiana.
Non ci sarà quindi soltanto la manovra Finanziaria a infiammare il clima politico in questo imminente autunno, con il tema dello ius soli che quindi sembrerebbe essere lontano dall’essere depennato, secondo Zanda, dall’agenda di governo della maggioranza.
Lo scontro tra Salvini e Zanda
Come di consueto quando si è a cavallo tra agosto e settembre, negli ultimi tempi il dibattito politico è avvenuto tramite botta e risposta nati non nelle aule parlamentari, ancora chiuse, ma sui palchi delle varie Feste o meeting che si stanno susseguendo in questi giorni.
In quest’ottica non poteva mancare anche una polemica sullo ius soli, ovvero la proposta di legge che si prefigge di dare la cittadinanza agli stranieri nati in Italia e residenti da un certo numero di anni nel nostro paese.
Un tema questo che sta molto a cuore oltre che alla sinistra anche a Papa Francesco, che ha più volte ribadito come sia importante che anche l’Italia legiferi sul tema riconoscendo così un diritto previsto in quasi tutti gli altri paesi europei.
Anche il Partito Democratico ha da tempo sposato la causa dello ius soli, con la legge che ha ottenuto il primo via libera, con tanto di bagarre degna della peggior osteria, alla Camera e ora è attesa al voto del Senato per la definitiva approvazione.
Il particolare clima politico però che si è venuto a creare sul testo ha indotto il Partito Democratico a rallentare in materia, ma ora il capogruppo dem al Senato Luigi Zanda, dal palco della Festa dell’Unità di Bologna, ha ribadito come l’approvazione della legge sia una priorità.
Sono stato sin dall’inizio un sostenitore assoluto della legge sullo Ius soli. Abbiamo obbligato l’aula del Senato a calendarizzare la legge e a iniziare la discussione.
Per vincere le titubanze della maggioranza Zanda ha dichiarato quindi che l’unica strada percorribile per approvare la legge sia quella del porre la fiducia, visto che i numeri del governo al Senato sono molto risicati e la legge correrebbe il serio rischio di essere “impallinata” dai soliti franchi tiratori.
Una prospettiva questa che fa arrabbiare Matteo Salvini che giudica “una follia” l’idea di Zanda di mettere la fiducia sullo ius soli, anticipando così il tenore di quello che potrebbe essere in autunno lo scontro politico sul tema.
Che sarà dello ius soli?
In attesa della sua approvazione definitiva al Senato lo ius soli al momento rappresenta un’autentica patata bollente tra le fragili mani del governo. La spaccatura degli italiani sul tema infatti spaventa non poco i partiti di maggioranza.
Ad aprile ci saranno le elezioni politiche, con nessuno che quindi vuole rischiare di realizzare dei pericolosi autogol che potrebbero condizionare un voto che, stando agli ultimi sondaggi politici, si prevede essere equilibrato come non mai.
In più c’è anche il timore della tenuta della maggioranza. La priorità di Gentiloni infatti al momento è quella di approvare entro la fine dell’anno la legge di Bilancio, ultimo grande obiettivo del suo governo.
Con ogni probabilità quindi si darà priorità alla legge Finanziaria, con lo ius soli che così potrebbe essere un provvedimento da far approdare al Senato soltanto ad anno nuovo e al termine della legislatura.
Bisognerà vedere quindi se Matteo Renzi e Angelino Alfano andranno a recepire tra qualche mese lo ius soli come un obiettivo politico oppure soltanto come un pericoloso boomerang a pochi mesi dalle elezioni.
Nonostante le parole piene di fiducia di Luigi Zanda, il sentore diffuso è quindi che il testo sia destinato a rimanere nel cassetto del governo, per tornare in auge soltanto dopo le elezioni politiche e in caso di un nuovo successo del Partito Democratico.