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Italia: povertà in aumento. Ecco chi è più a rischio - Unimpresa
lunedì 30 gennaio 2017, di
Italia: povertà in aumento. Chi è più a rischio? - La povertà in Italia non accenna a scemare e pare che il Jobs Act non abbia contribuito al miglioramento del panorama.
Secondo un allarme lanciato da Unimpresa il rischio di povertà riguarda oggi ben 9,3 milioni di italiani che non riescono più a sostenere in modo efficace le proprie spese.
Secondo i dati sulla povertà dell’Italia riportati da Unimpresa, tra il 2015 e il 2016 il numero di coloro che sono entrati a pieno titolo nell’area del disagio sociale è aumentato di ben 63 mila persone. Dati, questi, che vanno a rendere sempre più chiaro il panorama della povertà in Italia e portano a domandarsi quanto abbiano pesato le agevolazione previste dal Jobs Act.
Il rischio povertà, appunto, pare sempre più elevato e riguarda oggi 9,308 milioni di italiani. L’area del disagio sociale non sembra volersi restringere e assieme ai 3 milioni di disoccupati, l’allarme Unimpresa ha guardato anche agli occupati precari, il cui numero è salito di 200 mila unità in un solo anno ed ha così aumentato il numero di italiani a rischio povertà.
Vediamo allora qual è la situazione della povertà in Italia e quali sono i cittadini maggiormente esposti al rischio.
Povertà Italia: chi è più a rischio? I dati Unimpresa
Il rischio povertà non riguarda soltanto i disoccupati d’Italia che ammontano a circa 3 milioni di persone. Ad essere maggiormente esposti sono anche gli occupati che tuttavia devono vantare loro malgrado delle condizioni di debolezza economica o di precariato.
Tra gli occupati italiani che si trovano in condizioni economiche deboli si contano sia i lavoratori part-time che ammontano a 737 mila unità, sia quelli full-time che sono invece 1,73 milioni. A ciò si aggiungano anche i lavoratori autonomi part-time (823 mila persone), i collaboratori (327 mila) e anche i contratti part-time ma a tempo indeterminato (2,71 milioni). In totale abbiamo altri 6,34 milioni di italiani a rischio povertà che se aggiunti ai 3 milioni di disoccupati rendono bene l’idea del disagio sociale vissuto dal nostro paese: 9,3 milioni di persone in Italia sono esposte al rischio povertà - un aumento dello 0,68% rispetto ai dati registrati lo scorso anno.
Rischio povertà Italia: scende disoccupazione, ma salgono i precari
Come già accennato, al calare della disoccupazione complessiva (-137 mila unità) si è aggiunto un forte aumento dei lavoratori precari che sono cresciuti di 200 mila unità in un solo anno. I dati sul rischio povertà sono piuttosto preoccupanti, soprattutto se si pensa al futuro delle prossime generazioni, le più colpite da forme di lavoro instabili.
“È uno scambio inaccettabile. Quale futuro diamo alle generazioni che verranno? Il lavoro è la base per la vita, della dignità della persona, ma questa situazione lo sta drammaticamente mortificando”,
ha affermato il vicepresidente di Unimpresa, Maria Concetta Cammarata.
Secondo quanto emerso dall’allarme lanciato, il rischio povertà per milioni di italiani è stato esacerbato anche dalle agevolazioni del Jobs Act che hanno favorito di gran lunga forme di lavoro più instabili e precarie.
Povertà Italia, rischio aumenta. Tutti i dati Unimpresa
L’allarme lanciato da Unimpresa ha inoltre sottolineato un aumento degli occupati in situazioni di difficoltà. Nel 2015 questa platea di italiani contava 6,14 milioni di individui mentre nel 2016 il numero è salito a 6,34 milioni. Secondo i dati Unimpresa, i contratti part-time a tempo determinato sono diminuiti dello 0,41%, quelli full-time, sempre a tempo determinato, sono cresciuti del 4,51%.
Sul fronte contratti a tempo indeterminato si segnala invece un aumento dei part-time a +4,94%, mentre i contratti di collaborazione sono diminuiti del 6,3% e gli autonomi part-time hanno subito un incremento del 2,75%. Ecco, insomma, quali sono le persone maggiormente esposte al rischio di povertà in Italia.