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Fondo anti-crisi Eurozona: il progetto che vuole lo 0,35% del Pil
martedì 27 marzo 2018, di
Un fondo anti-crisi per l’Eurozona, da finanziare tramite lo 0,35% del Pil dei Paesi coinvolti: è la nuova proposta di Christine Lagarde, direttore operativo del Fondo Monetario Internazionale.
Secondo la donna, l’Europa dovrebbe approfittare dell’attuale fase di espansione economica per migliorare la propria architettura e per costruirsi di nuovo solide basi.
Lagarde non ha comunque mancato di sottolineare i pericoli derivanti dal populismo, dal protezionismo e da quell’ipotesi di guerra commerciale che sta già terrorizzando i mercati internazionali.
Eppure, nonostante tutto, il suo è stato un vero e proprio monito a darsi da fare, ad approfittare dello slancio economico attuale e, ovviamente, ad andare avanti nel perseguimento di un obiettivo fondamentale: quello dell’unione bancaria.
“Un’Eurozona più unita può essere una bussola per la prosperità, per la regione e un faro di speranza nel mondo”,
ha affermato.
Il fondo anti-crisi
Tra le dichiarazioni più interessanti di Lagarde, sicuramente quelle in merito alla creazione del già citato fondo di stabilità fiscale, che risulterebbe necessario al contrasto delle crisi finanziarie e sarebbe tenuto in vita da un contributo dello 0,35% del Pil su base annua. Se implementato, il già ribattezzato fondo anti-crisi avrà l’obiettivo di trasferire automaticamente fondi agli Stati in difficoltà, quelli con cuscinetti fiscali insufficienti a rimettersi in sesto.
I fondi, ossia gli aiuti, non saranno permanenti, il che significa che una volta attraversata la fase di crisi lo Stato che ne ha beneficiato dovrà restituirli. L’accesso al fondo, si intende, non sarà concesso a tutti indistintamente, ma soltanto ai Paesi che dimostreranno di rispettare le regole.
Un vero e proprio strumento di stabilizzazione fiscale, quello del CFC (Central fiscal capacity), che si amplierebbe durante le fasi economiche espansive e aiuterebbe i Paesi in difficoltà durante quelle più ardue.