Eni registra profitti record nel 2022, ma delude gli investitori con il piano strategico al 2026: cosa succede al titolo?

Claudia Cervi

24 Febbraio 2023 - 09:15

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Eni raddoppia i profitti nel 2022, ma il piano strategico al 2026 non convince. Scopri perché, le conseguenze sul titolo e un’ipotesi di investimento con i Turbo Certificates di Bnp Paribas.

Eni registra profitti record nel 2022, ma delude gli investitori con il piano strategico al 2026: cosa succede al titolo?

Eni, la principale società petrolifera italiana, ha annunciato i risultati finanziari preliminari del 2022, che hanno registrato un notevole aumento dei ricavi e della redditività grazie alle condizioni economiche favorevoli. Tuttavia, nonostante l’ottimo andamento dei profitti, il titolo ha subito un forte calo in Borsa dopo la presentazione del nuovo piano strategico al 2026, che ha deluso gli investitori. Eni ha infatti introdotto una nuova politica di remunerazione per gli azionisti, che deve essere ancora «digerita» dagli investitori, secondo l’ad Claudio Descalzi.

Secondo la nuova politica, Eni prevede di generare oltre 17 miliardi di euro di Cash Flow From Operations (CFFO) nel 2023 e oltre 69 miliardi di euro nel corso del Piano, con un aumento del 25% nel 2026 rispetto al 2023. La società distribuirà tra il 25% e il 30% del CFFO annuale attraverso dividendi e buyback.

Il dividendo annuale per il 2023 sarà di 0,94 euro per azione, con un aumento del 7% rispetto al 2022.

Nel 2023, Eni lancerà anche un programma di acquisto di azioni proprie per un valore di 2,2 miliardi. Tuttavia, l’annuncio non ha convinto gli investitori, che hanno visto il titolo crollare del 5,36% alla Borsa di Milano.

Secondo Descalzi, la società è finanziariamente solida e può creare valore crescente per gli azionisti. Come investire sulle azioni Eni?

Prima di considerare una strategia con un Turbo Certificates di BNP Paribas, è importante analizzare i livelli di supporto e resistenza secondo l’analisi tecnica.

Analisi tecnica su Eni: strategie operative

Eni ha chiuso la seduta di giovedì con un ribasso del 5,36%. Le quotazioni hanno travolto i primi supporti a 14 euro circa, trend line tracciata dai minimi dello scorso autunno e media mobile a 50 sedute, e quelli a 13,60, minimi di febbraio e media a 100 giorni, puntando al test a 13,15 della media mobile esponenziale a 200 giorni. Dalla tenuta o meno di questo riferimento dipenderanno le sorti del titolo del Ftse Mib. Sotto quest’area possibile una estensione della correzione verso target negativi a 12,60-12,80, minimi di dicembre e quota pari al 38,2% di retracement del rialzo in atto da settembre. La tenuta della media mobile potrebbe invece offrire la sponda per un rimbalzo verso 14-14,20, ma solo il ritorno oltre questi livelli cancellerebbe la recente debolezza.

Grafico giornaliero azioni Eni Grafico giornaliero azioni Eni Fonte TeleTrader

Eni, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrader

Sintetizziamo di seguito i livelli da monitorare per la nostra strategia:

Trigger: attendere il test di 13,15-13,20 euro
Primo target: 14
Secondo target: 14,20
Stop loss: 12,80

Eni: strategia long con i Turbo Certificates di Bnp Paribas

Nell’ipotesi di una strategia «long» su Eni l’ingresso scatta al test di 13,15-13,20 con stop loss localizzato a 12,80 e obiettivi a 14 e 14,20 euro.

Per questa strategia, si adatta il certificato Turbo Long di Bnp Paribas con ISIN NLBNPIT1IGA1 e leva 6,14.

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