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Elezioni Venezuela: la crisi potrebbe peggiorare ancora

venerdì 18 maggio 2018, di C. G.

Le elezioni in Venezuela sono ormai alle porte.

Nella giornata di domenica quella stessa popolazione che è stata a lungo stremata dalla crisi, si recherà alle urne e voterà per la rielezione di un nuovo presidente.

I candidati che si sfideranno saranno 4 e tra questi ci sarà anche Nicolas Maduro, come previsto uno dei favoriti. Alla luce delle prossime elezioni in Venezuela, però, ci si chiede non tanto chi vincerà la competizione presidenziale, quanto quali saranno le ripercussioni economiche e finanziarie della consultazione.

Ricordiamo come gli ultimi anni siano risultati particolarmente drammatici per il Paese di Maduro alle prese con una crisi finanziaria che ha lasciato il passo prima ad una più profonda recessione e poi ad una vera e propria situazione di emergenza umanitaria, con neonati costretti a stare nelle scatole di cartone e con persone in continua lotta per la propria sopravvivenza.

Il crollo del Bolivar ha messo in ginocchio l’intera economia e ha contribuito all’impennata dell’inflazione. Ad una situazione già drammatica si è aggiunto poi il tonfo dei prezzi del petrolio, la più grande fonte di sostentamento di Caracas.

Per molti esperti, e comunque a prescindere dal loro esito, le prossime elezioni in Venezuela non riusciranno a risollevare le sorti dell’economia.

Elezioni Venezuela: l’economia le ignorerà

Secondo numerosi osservatori, le elezioni di domenica non saranno in grado di trascinare Caracas fuori dalla spirale di crisi in cui è finita. Questo perché la vittoria di Nicolas Maduro (accusato di non aver saputo gestire la situazione ma di aver contribuito a peggiorarla) è stata già data per scontata.

Anche se uno degli altri sfidanti riuscisse a vincere sarebbe comunque ostacolato dall’opposizione e dagli alleati di Maduro che darebbero vita ad una vera e propria opera di boicottaggio - dato che controllano non soltanto quello militare ma praticamente tutti i rami del governo.

La reggenza di Maduro è risultata un disastro economico, fa notare Bloomberg. L’inflazione schizzerà sopra il 13.000% quest’anno. Il Pil si contrarrà invece del 15% dopo essere crollato del 50% dal 2013 ad oggi. Il Venezuela possiede le più ampie riserve di petrolio al mondo che ad oggi sono diventate pressoché inutili: entro il 2020 la produzione di greggio si ridurrà su livelli inferiori rispetto a quelli del 2013.

I creditori, dal canto loro, continueranno a stare con il fiato sul collo della PDVSA, la compagnia petrolifera nazionale che ha più volte rischiato il default.

Secondo la maggior parte degli osservatori internazionali, la crisi del Venezuela è ancora oggi troppo profonda per essere risolta da elezioni che si riveleranno probabilmente “una farsa” . Una view decisamente pessimistica secondo cui l’economia di Caracas continuerà a lottare giorno dopo giorno per mantenersi a galla, a prescindere da chi vincerà le citate elezioni.

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