Elezioni Ungheria: Orban ha la maggioranza assoluta, ora si “vendicherà” su Soros?

Viktor Orban stravince le elezioni parlamentari in Ungheria e, aspettando di conoscere quali saranno le reazioni dei mercati, il mondo economico si interroga anche su quali potranno essere le prossime mosse del Presidente nei confronti di George Soros.

Non è un mistero che tra i due i rapporti siano di scontro totale, tanto che Orban ha più volte minacciato di risolvere la “faccenda Soros” se avesse ottenuto la maggioranza assoluta. Ora che le elezioni gli hanno sorriso, vedremo come si comporterà nei confronti dell’uomo d’affari.

Il trionfo di Orban

Alla vigilia delle elezioni parlamentari in Ungheria ci si interrogava soltanto su una cosa: riuscirà Viktor Orban a ottenere dalle urne la maggioranza assoluta? Che l’attuale premier infatti avesse ottenuto un terzo mandato consecutivo era una cosa abbastanza scontata.

Alla fine la vittoria di Orban è stata totale a partire dal dato dell’affluenza, al 70%, ben più alto rispetto le altre elezioni. Per il resto il suo partito Fidesz ha ottenuto il 49%, staccando così o nazionalisti del Jobbik che hanno ottenuto un comunque ottimo 20% e la coalizione socialista che non è andata oltre il 12%.

Visto l’esito del voto, Fidesz di conseguenza dovrebbe ottenere nel prossimo Parlamento ungherese 133 seggi sui 199 a disposizione, garantendo così a Orban una maggioranza assoluta anche abbastanza ampia.

Forte di buoni risultati sul piano economico e del pugno di ferro sul tema degli immigrati, il conservatore Orban ha aumentato così il proprio consenso nel paese facendo però preoccupare Bruxelles.

Nonostante che Fidesz faccia parte del Partito Popolare Europeo, il presidente ungherese non ha mai nascosto la sua vicinanza al leader russo Vladimir Putin. Anche se non può essere annoverato tra chi si oppone all’Unione, Orban rappresenta in pieno quel nuovo vento che spira nell’Est Europa dove più che a Bruxelles si guarda con interesse a Mosca.

Il nemico Soros

Quando sono stati resi noti i risultati delle elezioni, Viktor Orban ha commentato il suo schiacciante successo con la lapidaria frase “difenderò l’Ungheria”. Una sorta di monito questo rivolto con ogni probabilità al suo grande nemico: George Soros.

Uno dei principali temi della campagna elettorale magiara è stato senza dubbio quello dell’immigrazione. L’uomo d’affari di origine ungherese si è da sempre detto a favore di una vasta accoglienza, cozzando con le recensioni alle frontiere erette invece da Orban negli ultimi anni.

Giusto a febbraio in Parlamento era arrivata una proposta di legge denominata “Stop Soros”, dove si prevedeva un autentico giro di vite nei confronti dei finanziamenti che arrivano a tutte quelle ong che si occupano nel paese di accoglienza ai migranti.

Soros infatti non ha mai fatto mancare il suo sostegno economico a queste organizzazioni non governative, con Orban che spesso ha tuonato contro l’uomo d’affari accusandolo di voler favorire l’immigrazione per destabilizzare non solo l’Ungheria, ma l’intera Europa.

L’altra sfida tra i due è quella relativa alla Central European University, fondata nel 1991 proprio da George Soros e sita a Budapest. Un’altra proposta di legge infatti mira a chiudere di fatto gli atenei stranieri, imponendo loro vincoli molto difficili da poter rispettare.

L’Università si Soros infatti, che è un cittadino americano, viene considerata a Budapest come l’ultimo baluardo di opposizione interna al premier Orban, anche se bisogna dire che il partito di destra di Jobbik ha da sempre denunciato una diffusa corruzione nel paese.

Ora che Viktor Orban ha ottenuto la maggioranza assoluta in Ungheria tutte queste leggi potrebbero agilmente ottenere il via libera, limitando o chiudendo così tutte quelle organizzazioni e strutture che sarebbero riconducibili a George Soros.