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La disoccupazione italiana ai minimi del 2012? Occhio ai dati

martedì 9 gennaio 2018, di C. G.

Il tasso di disoccupazione italiano è sceso all’11,0%, su livelli osservati l’ultima volta nel corso del 2012.

I risultati del report Istat hanno confermato le attese degli analisti, i quali avevano previsto una discesa dall’11,1% precedente. In realtà, la stessa analisi dell’Istituto ha aperto le porte su un quadro molto più ampio di quanto sembri.

Certo, il tasso di disoccupazione è sceso ai minimi del 2012 e gli occupati sono aumentati, ma a crescere sono stati soprattutto i lavoratori assunti con contratti a tempo determinato, in altre parole a termine.

Se da un lato la disoccupazione è scesa sia per gli uomini che per le donne, soprattutto nelle classi di età giovanili, dall’altro essa è cresciuta per gli over 35. Il tasso di disoccupazione giovanile, invece, ha perso 1,3 punti fino ad arrivare al 32,7%.

Gli occupati

Nel mese di novembre, quello cui la rilevazione Istat si riferisce, il tasso di occupazione è salito al 58,4%, ossia dello 0,2% rispetto a ottobre. Nello stesso periodo di tempo, la stima degli occupati è aumentata dello 0,3% rispetto al mese precedente.

L’occupazione è aumentata sia tra gli uomini che tra le donne e tale aumento ha riguardato tutte le classi di età ad eccezione di quella 35-49. Mentre il numero dei lavoratori dipendenti (soprattutto a termine) è salito, quello degli indipendenti è sceso.

Nel periodo compreso tra settembre e novembre, invece, gli occupati sono aumentati dello 0,4% su base congiunturale. In questo caso l’incremento ha riguardato entrambi le componenti di genere, ma soprattutto gli over 50. Anche su base trimestrale, però, a crescere sono stati in particolar modo i dipendenti a termine.

Su base annua, infine, gli occupati sono aumentati dell’1,5% ma ancora a crescere sono stati specialmente i lavoratori dipendenti a termine. In discesa gli indipendenti.

Gli inattivi

A scendere, a novembre, non è stato solo il tasso di disoccupazione, ma anche quello di inattività, scivolato al 34,3%. La stima degli inattivi nella fascia di età 15-64 anni è scesa dello 0,5% e il calo ha riguardato sia donne che uomini, nelle fasce over 50 e 15-24 anni. L’inattività è purtroppo aumentata per tutti gli italiani tra i 25 e i 49 anni.

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