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Come diventare nutrizionista: laurea e poi Esame di Stato

martedì 27 novembre 2018, di Simone Micocci

Quella del nutrizionista è una professione che sta avendo molto successo negli ultimi anni: sempre più persone, infatti, si rivolgono ad un professionista per seguire una corretta dieta alimentare.

Purtroppo, però, negli ultimi anni sempre più presunti professionisti si spacciano per nutrizionisti senza averne il titolo: per diventare nutrizionisti riconosciuti a livello nazionale, infatti, bisogna seguire un determinato percorso di studi che porta al conseguimento di una laurea in Biologia, con la conseguente iscrizione all’Ordine.

Solo chi ha seguito questo complesso percorso di formazione può operare come nutrizionista, sia come libero professionista che come lavoratore dipendente, e stilare diete per i soggetti che non presentano particolari patologie. È bene precisare, però, che il nutrizionista non può effettuare diagnosi, né tantomeno prescrivere dei farmaci.

Se siete affascinati da questa professione vi interesserà conoscere nel dettaglio l’iter da seguire per diventare nutrizionisti riconosciuti a livello nazionale; di seguito trovate tutte le informazioni in merito, che vi saranno utili anche per capire se per avere un consulto per una dieta vi state rivolgendo ad un vero professionista oppure a qualcuno che si spaccia come tale.

Chi è il nutrizionista

Quando si parla di nutrizionista si fa riferimento a quel professionista esperto di Scienze dell’alimentazione e della nutrizione, il quale è in grado di:

  • fornire consigli alimentari e nutrizionali;
  • elaborare e prescrivere diete.

Si tratta di competenze proprie al nutrizionista che lo distinguono da altri profili professionali simili ma allo stesso tempo molto diversi: ad esempio, anche il dietista può elaborare una dieta, ma per farlo necessita di una prescrizione del medico.

Il tecnologo alimentare, invece, non può assolutamente prescrivere diete, tuttavia come conoscitore dei processi produttivi degli alimenti può influenzare e orientare le scelte di alcuni prodotti alimentari così da garantirne la qualità.

Come diventare nutrizionista

I nutrizionisti, quindi, sono gli unici professionisti in grado di fornire una prestazione completa per quanto riguarda l’elaborazione di una dieta o di un profilo nutrizionale: per questo motivo questa professione è aperta solamente ai laureati in Biologia.

È bene sottolineare però che - tranne in alcuni casi particolari - il solo corso di studi in Scienze biologiche non permette di acquisire le competenze necessarie per poter superare l’esame di Stato.

Ecco perché è consigliato seguire corsi post-laurea, o preferibilmente dei master, finalizzati all’approfondimento della scienza dell’alimentazione e della nutrizione. In alternativa si può anche conseguire la specializzazione in Scienza dell’alimentazione.

A tal proposito segnaliamo che da qualche anno in alcuni atenei è possibile trovare un corso di laurea più specifico per diventare nutrizionisti: si tratta della laurea magistrale in Scienze della nutrizione umana, classe LM 61.

In ogni caso, comunque, dopo la laurea bisogna iscriversi alla sezione A dell’Ordine Nazionale di Biologi previo il superamento di un esame di Stato; solo l’iscrizione all’Ordine, quindi, costituisce titolo giuridico per svolgere la professione di biologo nutrizionista.

La specializzazione in Scienze dell’Alimentazione, invece, costituisce titolo preferenziale ma non obbligatorio per la professione del nutrizionista. Infatti, visto quanto detto in precedenza, è bene sottolineare che chi ha questa laurea ma non è iscritto all’Ordine perché non ha superato l’Esame di Stato non può operare come un nutrizionista.

L’Esame di Stato

Per diventare biologo professionista e poter quindi operare come nutrizionisti bisogna superare, dopo aver conseguito la laurea in Biologia o Scienze della nutrizione, l’Esame di Stato.

Questo - per l’iscrizione alla sezione A (Biologo) per cui è richiesto il possesso della laurea di secondo livello - è articolato in due diverse prove scritte, alle quali si aggiungono una prova orale e una pratica.

Nel dettaglio, la prima prova scritta verte sui seguenti ambiti:

  • biofisico;
  • biochimico;
  • biomolecolare;
  • biotecnologico;
  • biomatematico e biostatistico;
  • biomorfologico;
  • clinico biologico;
  • ambientale e microbiologico.

La seconda prova scritta, invece, verte su temi di:

  • igiene;
  • management e legislazione professionale;
  • certificazione e gestione della qualità.

Nel dettaglio, per ognuna di queste due prove vengono proposte tre diverse tracce, tra le quali il candidato può scegliere.

Vi è poi la prova orale durante la quale verranno verificate le competenze dei candidati nelle stesse materie affrontate negli scritti, alle quali si aggiungono tematiche riferite alla legislazione vigente e alla deontologia professionale.

Infine, l’ultima prova da superare per essere iscritti all’Ordine è quella di tipo pratico, consistente nelle valutazioni epidemiologiche e statistiche, così come nell’utilizzo di strumenti per la gestione e la valutazione della qualità, nella valutazione di risultati sperimentali e di esempi di finalizzazione di esiti (si può scegliere tra una delle suddette attività).

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