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Azioni Nexi in evidenza dopo l’istruttoria dell’Antitrust: cosa ci dice il grafico

venerdì 3 settembre 2021, di Luca Fiore

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha avviato un procedimento istruttorio per valutare la fusione per incorporazione di SIA in Nexi.

L’Autorità ritiene che l’operazione di concentrazione possa portare la nuova entità ad assumere una posizione dominante nel settore dei pagamenti digitali.

Nexi: le motivazioni dell’Antitrust

“L’operazione di concentrazione coinvolge differenti operatori - sia dal punto di vista della domanda sia da quello dell’offerta - e interessa numerosi ambiti del settore dei pagamenti digitali, in particolare i servizi di merchant acquiring, di processing, di emissione delle carte di pagamento, di compensazione al dettaglio dei pagamenti, di trasmissione dei dati interbancari e anche i servizi per la fornitura e la manutenzione degli ATM”.

Secondo l’Autorità la fusione di SIA in Nexi potrebbe perciò determinare “la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante da parte della nuova entità con effetti di tipo orizzontale, nonché di natura verticale e conglomerale”.

Azioni Nexi: il quadro grafico

Dopo quasi un anno mezzo dai minimi di marzo 2020, le azioni Nexi quotano in area a 17,7 euro.

La risalita dei prezzi, particolarmente altalenante, si è trovata più volte a fare i conti con la trendline ottenuta dai lows del 14 aprile e del 23 ottobre 2020, divenuta supporto tra la seconda metà di maggio 2020 ed ottobre 2020.

Azioni Nexi, grafico giornaliero. Fonte: TeleTrade

Un sostegno per i prezzi è arrivato anche dalla media mobile a 200 giorni, dalla quale, a metà maggio dell’anno corrente, è partita l’accelerazione che ha spinto i prezzi fin sopra quota 19 euro.

Al test della media mobile a 100 giorni nella seduta odierna, le azioni Nexi in caso di breakout di questo livello si troverebbero a fronteggiare i supporti statici a 17 ed a 16,75 euro prima e la media mobile a 200 giorni poi. Un investimento “short” potrebbe partire da 17,8 euro con target 17,05 euro e stop loss a 18,2 euro.

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Nell’eventualità di un ritorno degli acquirenti, che al momento sembrerebbe leggermente più probabile, da 17,4 euro si potrebbe puntare in direzione dei 18 euro con stop a 17,1 euro.

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