Le quotazioni di Usd/Jpy sono arrivate ad un livello supportivo che potrebbe permettere ai compratori di mettere in piedi un rimbalzo. Vediamo come impostare le strategie operative
| Valori | |
|---|---|
| Ultimo prezzo | 105,340 |
| Variazione | 0,33% |
| Max (52 settimane) | 114,550 |
| Min (52 settimane) | 104,870 |
| Indicatori | |
|---|---|
| MM200 | 110,240 |
| RSI 14 | 28,77 |
| MACD | -0,400 |
| Performance | |
|---|---|
| 1 settimana | 0,58% |
| 1 mese | 2,44% |
| 3 mesi | 3,76% |
Prosegue la debolezza sull’Usd/Jpy, che sembra diretto verso i minimi del 3 gennaio scorso, a 104,87.
Dal punto di vista grafico, i corsi hanno incrementato la loro debolezza dopo essere stati respinti dal livello statico a 108,80, lasciato in eredità dai massimi dell’11 giugno 2019. I venditori hanno poi incrementato la loro pressione, effettuando la rottura della linea di tendenza che unisce i minimi del 3 gennaio a quelli del 25 giugno 2019.
I prezzi sono ora giunti in un’area di supporto molto importante, fornita dalla trendline che unisce i lows del 26 marzo 2018 a quelli del 3 gennaio 2019. In questo senso, tale livello dinamico avrebbe la possibilità di contenere le perdite del cambio.
In questo senso, si deve considerare il fatto che l’RSI settato a 14 periodi abbia iniziato a segnalare una divergenza di inversione bullish, elemento che corrobora l’ipotesi di un impulso ascendente. Una ripartenza dagli attuali livelli avrebbe la possibilità di spingersi verso 107,380. Da quest’ultima zona poi, i venditori potrebbero tornare a palesarsi: le quotazioni restano infatti inserite in un forte downtrend.
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