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Allattamento in uffici pubblici: stop divieto, arriva la direttiva Madia. Ecco la novità 2017
lunedì 6 febbraio 2017, di
Allattamento in uffici pubblici, non sarà mai più vietato a partire dal 2017: il Ministro Madia ha firmato una direttiva rivolta a tutti gli uffici della Pubblica Amministrazione contro i divieti alle madri di allattare al seno i proprio figli negli uffici pubblici.
La direttiva firmata dal Ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia stabilisce una volta per tutte che non esiste alcun divieto di allattare al seno i propri figli in uffici pubblici, e tutti gli uffici dovranno adottare comportamenti idonei a non ostacolare le esigenze di allattamento delle neo mamme.
Aveva fatto scalpore negli scorsi giorni la vicenda avvenuta a Biella, dove una donna era stata redarguita ed allontanata da un ufficio postale proprio perché stava allattando al seno il proprio figlio. Le istituzioni non sono rimaste ad osservare e da ora in poi non sarà più possibile vietare alle madri di allattare i propri figli in uffici pubblici.
Ecco cosa stabilisce la direttiva Madia in merito al diritto della madri di allattare i propri figli al seno negli uffici pubblici e cosa cambia nel 2017.
Allattamento al seno in uffici pubblici: stop divieto, arriva la direttiva Madia. Ecco la novità 2017
L’allattamento al seno in uffici pubblici non potrà più essere vietato poiché, come stabilito dalla direttiva Madia emanata il 3 febbraio 2017 si tratta di un diritto fondamentale dei bambini e le madri devono essere sostenute nella realizzazione del desiderio di allattare.
La direttiva Madia arriva a spegnere molte polemiche, non solo degli ultimi giorni ma che esistono da sempre tra i favorevoli e i contrari all’allattamento al seno in luoghi pubblici e dispone che gli uffici della Pubblica Amministrazione si adoperino al fine di favorire il rispetto del diritto dei bambini e delle mamme.
Il caso dell’ufficio postale di Biella ha fatto scattare diverse reazioni e nonostante ci sia ancora qualcuno contrario all’allattamento in pubblico, sono stati in tanti a riconoscere l’illegittimità del divieto di allattare in pubblico.
Il Ministro Madia l’aveva già annunciato su Twitter pochi giorni fa:
E la direttiva Madia contro il divieto di allattare negli uffici pubblici non è tardato ad arrivare. Ecco cosa prevede per le Pubbliche Amministrazioni e cosa cambia in favore di mamme e bambini.
Allattamento al seno in uffici pubblici: cosa prevede la direttiva Madia e cosa cambia
L’allattamento è un diritto fondamentale dei bambini, riconosciuto dalla legislazione comunitaria e nazionale. Il Ministro Madia, oltre a ricordare i vari provvedimenti legislativi in materia, cita la direttiva 2006/141/CE che richiamava già il principio della promozione e della protezione dell’allattamento al seno e la necessità di non scoraggiare la stessa pratica.
Nella direttiva Madia emanata il 3 febbraio 2016 in favore dell’allattamento al seno negli uffici pubblici si legge:
Considerato che l’allattamento al seno costituisce la modalità di alimentazione naturale nella prima infanzia e che il latte materno fornisce tutti i nutrienti di cui il lattante ha bisogno nei primi sei mesi di vita, e considerati altresì i benefici che l’allattamento al seno apporta anche alla salute della donna [...]
Si richiama l’attenzione delle pubbliche amministrazioni e dei singoli dipendenti nella propria attività di erogazione dei servizi alla collettività, sulla necessità di assumere azioni positive, comportamenti collaborativi o comunque di non adottare atti che ostacolino le esigenze di allattamento.
I vertici e la dirigenza delle amministrazioni si adopereranno per prevenire comportamenti o atti in contrasto con le suddette finalità, anche nell’ambito di organismi controllati.
Insomma, la direttiva Madia punta a difendere sia i diritti delle madri che dei bambini ma soprattutto arriva a fissare, una volta per tutto, che in nessun ufficio della Pubblica Amministrazione sono ammessi divieti all’allattamento al seno.
L’allattamento al seno, viene infatti ricordato, è un diritto riconosciuto da leggi nazionali e comunitarie e pertanto è illegittimo vietare alle donne di soddisfare i diritti di alimentazione dei bambini e di soddisfare l’esigenza e il bisogno di una madre di allattare i propri figli.