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Zona Euro: intanto l’economia cola a picco

giovedì 21 marzo 2013, di Federica Agostini

Per il mese di marzo, l’attività economica della zona Euro ha letteralmente mancato le previsioni degli analisti, evidenziando ancora una volta le difficoltà di ripresa. Mentre la situazione della crisi Cipriota minaccia la fiducia nei confronti della moneta unica, l’economia del blocco dei 17 cola a picco.

Economia a picco

I dati deludenti riportati oggi hanno avuto il loro duro effetto sulle borse e sul mercato dell’Euro. L’indice flash PMI rilasciato dall’istituto Markit (che misura l’attività delle imprese manifatturiere e dei servizi) è sceso dal 47.9 di febbraio al 46.5 di mazo, raggiungendo così il minimo degli ultimi quattro mesi. Gli economisti avevano previsto un miglioramento, ma sembra che non ci sia modo di portare l’indice al di là della soglia del 50.0 che separa la contrazione, dall’espansione.

Il declino più evidente riguarda la Francia, candidata come prossimo paese ad entrare sotto i riflettori della crisi. Secondo i dati Markit, la produzione in Francia raggiunge il minimo degli ultimi 4 anni e come sottolineato dallo stesso istituto: "risulta difficile trovare segnali positivi dai dati riportati". Anche la Germania ha riportato un dato inferiore rispetto agli ultimi tre mesi, sebbene superiore al 50.

La colpa non è di Cipro

Tutta colpa di Cipro? Non del tutto, la maggior parte dei dati è stata collezionata prima del boom dell’affare Cipro della scorsa settimana, dunque è impossibile associare il calo dell’attività con i relativi timori riguardo al bailout dell’isola.

L’Euro è sceso dello 0.1% contro il dollaro, a 1.2922, vicinissimo alla peggiore performance degli ultimi 4 mesi. I titoli tedeschi sono scesi dello 0.9% mentre l’indice FTSE Eurofirts 300 è sceso dello 0.5%. A Parigi le borse viaggiano al ribasso dello 0.9%.

Chris Williamson, capo economista Markit, ritiene che la debacle cipriota rappresenti un’ulteriore minaccia alla fiducia dei consumatori della zona Euro e la situazione potrebbe addirittura peggiorare nei prossimi mesi:

"Anziché assistere ad una stabilizzazione economica dell’Eurozona nel secondo trimestre dell’anno, così come previsto anche dalla BCE, è possibile che il rallentamento tenda ad intensificarsi nei prossimi mesi."

Cipro ha riportato il blocco delle 17 nazioni al centro del frastuono della crisi, il parlamento ha rifiutato la proposta europea e ora si lavora alla ricerca di un nuovo accordo che impedisca il default del paese ed il collasso del relativo settore bancario.

La BCE ha intanto dato il suo ultimatum all’isola: da lunedì il rubinetto dei prestiti d’emergenza sarà chiuso.

Zona Euro: una situazione preoccupante?

I dati PMI della Germania sono passati dal 53.3 al 51.1 e Markit ha fatto notare come il settore manifatturiero e dei servizi stiano vivendo una progressiva riduzione degli ordini per la prima volta in un anno, riduzione che si tradurrà presto in un calo della produttività.

Secondo Oliver Rakau, economista Deutsche Bank, la domanda da Stati Uniti e Asia potrà compensare la debolezza della Francia e, più in generale, del sud Europa. Inoltre, ha detto l’economista, la situazione della Germania sarà sostenuta dalla domanda interna.

I dati PMI della Francia sono passati dal 43.1 al 42.1, mentre il dato PMI dei servizi per l’Eurozona è sceso dal 47.9 al 46.5; mentre l’attività manifatturiera è passata dal 47.8 al 46.5.

E’ ora di gettare la spugna?

Marco Valli, capo economista UniCredit, dice che è ancora troppo presto per gettare la spugna sull’outlook futuro delle performance economiche della zona Euro.

"Tutti i prerequisiti che soggiacciono alla storia del nostro lento recupero economico continuano ad esistere:
1. La crescita su scala mondiale ha ripreso a muoversi;
2. La stretta fiscale si sta gradualmente facendo più moderata;
3. Si prevede che la frammentazione dei mercati finanziari e la trasmissione dei meccanismi di politica monetaria possano ancora migliorare durante il corso dell’anno."

Traduzione a cura di Federica Agostini Fonte: Financial Times

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