Wall Street Journal contro il Fisco italiano: che fine faranno i quarantenni di oggi?

Il Wall Street Journal denuncia il fisco italiano, reo di stritolare i quarantenni sotto il suo peso. Il destino dei quarantenni italiani, infatti, sarebbe quello di fronteggiare l’austerità per tutta la propria vita professionale, il che significherebbe pagare le tasse almeno il doppio di quanto lo ha fatto la generazione nata negli anni Cinquanta. Con queste prospettive, risulta difficile immaginare una prospettiva di crescita.

Cos’è cambiato in 20 anni?

Il Wall Street Journal ha così raccolto alcune interviste a quarantenni italiani che non ce la fanno più e che sono costretti a vivere in un periodo segnato dalla corruzione, dalla crescita esponenziale del debito e dal miraggio di una crescita che non si fa mai vedere. Chi è nato negli anni Settanta, scrive il WSJ, pagherà il 50% in più di tasse rispetto a chi è nato all’inizio degli anni Cinquanta, aggravato ulteriormente dal fatto che su un reddito medio annuo di 30-40mila euro l’imposizione fiscale pesa il 38%, ovvero 13 punti percentuali in più rispetto a 20 anni fa.

La disparità dei benefici

Ma il confronto tra le generazione dei Settanta e quella dei Cinquanta risulta allarmante anche sotto un altro aspetto, ovvero quello delle pensioni, visto che i quarantenni di oggi, al termine della propria carriera professionale, otterranno solo la metà dei benefici che i nati negli anni Cinquanta stanno già percependo. L’equazione è chiara: i quarantenni di oggi pagano le pensioni del momento, ma non potranno ottenere lo stesso beneficio quando sarà il loro turno di andare in pensione.

Stipendi in calo, calo degli investimenti, riduzione dei servizi e imposizione fiscale alle stelle.
La "lost generation", per dirla con le parole dell’imprenditore veneto Andrea Bolla, sarà dunque la più penalizzata: anche questo sarà uno dei temi chiave da trattare dal nuovo governo. Sempre che regga.