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Viaggiatori in Movimento: nascerà un partito per piccole imprese e giovani. Ecco l’intervista al Presidente Gustavo Piga

domenica 22 settembre 2013, di Marta Panicucci

Dopo l’intervista pubblicata il 27 marzo 2013, in occasione del salvataggio di Cipro, Forexinfo torna a parlare con l’economista Gustavo Piga, attualmente Presidente dell’Associazione Viaggiatori in movimento.

Ringraziando ancora Gustavo Piga per la disponibilità, proponiamo di seguito la sua intervista.

Lei è socio fondatore e attualmente Presidente dell’Associazione viaggiatori in movimento. Da cosa nasce l’idea di fondare un’associazione di "viaggiatori"?

Sono Presidente ancora per pochi giorni: nel nostro Statuto il Presidente non può restare per più di un anno. Abbiamo regole chiare anche per la composizione del Consiglio Direttivo: 50% donne, e 20% giovani under 30. Anche loro non possono rimanere per più di 1 anno: sono tutte regole che facciamo per mandare all’esterno un segnale chiarissimo su come intendiamo la gestione della cosa pubblica se mai avremo un ruolo politico: non una occupazione ma un servizio; nessuno è indispensabile e tutti sono essenziali. Non a caso abbiamo aderito alla Carta di Pisa che fissa regole di buona governance negli enti locali da parte degli amministratori.
Fatta questa lunga premessa, le rispondo: l’idea nasce da una insoddisfazione di fondo e un ottimismo incrollabile che ci lega, quello del “si può fare”. Ci si può unire e cambiare il Paese senza veleni, senza linguaggi violenti o populistici, ma con competenza, pacatezza, risolutezza e passione. E anche se tra noi c’è una buona dose di differenziazione ideologica di partenza questo non ha mai precluso il dialogo, la mediazione e l’originalità dell’elaborazione delle nostre proposte. Perché noi questo facciamo: elaboriamo proposte per una rivoluzione silenziosa che ci riporti ad un Rinascimento italiano di cui siamo sicuri si possa essere attori, in un’Europa unita e coesa, all’interno delle sfide che pone la globalizzazione. L’abbiamo chiamato Programma per l’Italia, l’abbiamo elaborato dividendoci per gruppi di lavoro e oggi è a nostro avviso la migliore proposta in circolazione per far ripartire il nostro Paese.

Dando un’occhiata ai soci fondatori ho notato che molti di voi sono economisti, è una caratteristica curiosa e forse segno dei tempi. Saranno gli economisti, quindi i tecnici, a cambiare l’Italia?

Oh mio Dio, la prego no. In effetti sono il 15% dei soci, ma molti di loro sono studenti di economia e forse c’è ancora speranza e si salveranno facendo altro! Rido ma sono un po’ serio: gli economisti, i miei colleghi, hanno un po’ di responsabilità in questa crisi; non l’hanno vista arrivare, non l’hanno capita, non danno le soluzioni appropriate.
Il Programma dei Viaggiatori è vincente per questo: perché proviene da anime diverse, capaci di confrontarsi vedendo la realtà da punti di vista diversi. Le soluzioni proposte non sono tecnicistiche: sono calde ed intelligenti e parlano al cuore ed alla testa del Paese.

Nelle vostre proposte parlate anche di cambiare il trattato europeo. Voi viaggiatori in movimento come cambiereste l’Europa e le sue istituzioni? Come risponderebbe a coloro che vogliono l’Italia fuori dall’euro?

La rivolteremo come un calzino l’Europa, assieme a tantissimi europei che vogliono l’Europa delle Nazioni e della cultura, dell’Erasmus e della solidarietà, l’Europa che si siede al tavolo con Cina e Stati Uniti a decidere e non a farsi imporre decisioni, come se fosse sul menu. L’Europa ha un potenziale enorme sprecato da un Trattato fatto da contabili e tecnici piuttosto che da politici: banca centrale, debito pubblico, occupazione, tasso di cambio, crescita sono parole troppo importanti per essere lasciate nelle mani di chi non ha ricevuto un mandato elettorale della gente.
L’euro? L’euro non è il colpevole di questa situazione, è solo un capro espiatorio, inventato da chi teme di guardare la bestia negli occhi ed affrontarla. E la bestia si chiama austerità e questa a sua volta proviene da mancanza di democrazia e rappresentanza nelle decisioni chiave che ci riguardano. Se uscissimo dall’euro ci ritroveremmo sempre con l’ordine assurdo di fare austerità, nulla cambierebbe, mentre i rapporti tra stati membri si slabbrerebbero, fino a far morire il sogno europeo, divorato dagli stereotipi dell’ignoranza.

Nel vostro programma si parla di molti argomenti, tra questi la semplificazione fiscale e la lotta alla corruzione. Perché non ci sono proposte circa la lotta all’evasione fiscale? Non pensate che rientri tra le priorità del Paese?

Lei scherza. Aspetti che le trovo tutto. Proponiamo il rafforzamento del passaggio alla moneta elettronica, lo scontrino abbinato ad un biglietto della lotteria e l’introduzione di un premio pari all’1% delle somme recuperate dall’amministrazione finanziaria a chi denuncia fenomeni di elusione (o abuso del diritto)/evasione. E’ che lei ha letto il programma breve, tutto questo sta nel programma lungo, abbiamo lavorato un sacco sa? Ma è colpa nostra, il nuovo sito è quasi pronto e lì troverà tutto!

Nella presentazione dell’Associazione viene riservata una certa centralità per i giovani e le vostre proposte riguardano l’istruzione e l’università. Come pensa sia possibile risolvere il dramma della disoccupazione giovanile in Italia?

Con il nostro programma di investimenti pubblici finanziati dal taglio agli sprechi l’economia ripartirà. Ma i giovani non possono aspettare quell’anno in più che ci vorrà. Il nostro progetto prevede un piano straordinario di servizio civile per i giovani, assunti per 2 anni, fino alla fine della recessione, nei gangli della Pubblica Amministrazione, là dove più servono: Pompei, la mia università, i pronti soccorsi, i tribunali, i parchi, le carceri, le scuole, i carabinieri, dovunque c’è bisogno di energia a sostegno del Paese.

Come scrive Lei stesso, viaggiatori in movimento è un’associazione alla quale lei ha deciso di aderire come socio fondatore. Dall’associazione potrebbe nascere un partito? E se si, dove si situerebbe politicamente?

Si, nascerà, ne sono certo, a favore di piccole imprese, giovani ed uno Stato scintillante, come racconta il nostro logo dai colori europei e con il simbolo del ponte che unisce e avvicina. Al centro naturalmente, perché siamo capaci di parlare alle due anime del Paese come nessun altro.

Il post sul suo sito che annuncia l’adesione al movimento è datato 12 settembre 2012. Dopo un anno come valuta questa esperienza?

Stupenda, dura, piena di apprendimento per capire meglio chi è diverso da me. Non dimentichi che ognuno di noi ha un lavoro che deve svolgere, e bene, sono state dunque ore rubate in parte alla famiglia ed agli amici, da parte di ognuno di noi. Ma la scommessa che facciamo è che è tempo che impegniamo per ridare un futuro ai nostri figli, così che possano tornare e prosperare in una vita bella e piena di valori.

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