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La verità sulla Germania, l’euro, le accuse di Trump e la manipolazione di valuta
mercoledì 1 febbraio 2017, di
La Germania, tutti i vantaggi che ha avuto con l’euro, una presunta manipolazione di valuta e le nuove accuse contro i tedeschi rivolte dal team di Trump: dov’è la verità?
In merito ai recenti commenti sulla Germania di Peter Navarro, alto consulente per il commercio di Donald Trump - che sta ora causando una certa indignazione attraverso l’Atlantico - c’è un bel po’ da spiegare e approfondire.
Le accuse rivolte da Navarro alla Germania hanno spinto un forte rally sull’euro che ha avuto il suo massimo splendore sul cambio euro-dollaro. Il cross euro-dollaro è salito velocemente di quasi un punto percentuale corteggiando area 1.08.
Ma andiamo oltre: riguardo al vantaggio che la Germania avrebbe avuto da un euro più debole, Navarro ha ragione sugli effetti, ma non sul movente.
Riporta il Financial Times:
La Germania sta usando un euro "grossolanamente sottovalutato" per "sfruttare" i suoi partner europei e gli Stati Uniti, ha dichiarato il consigliere superiore al commercio di Donald Trump con commenti che potrebbero far scattare l’allarme nell’economia più grande economia d’Europa.
Peter Navarro, a capo del nuovo Consiglio Nazionale del Commercio di Trump, ha detto al Financial Times che l’euro è come un "implicito marco tedesco" la cui bassa valutazione bassa ha dato alla Germania un vantaggio rispetto ai suoi principali partner commerciali.
Questo ’implicito marco tedesco’ di cui parla Navarro è "grossolanamente sottovalutato", e, come prova, ha citato "lo squilibrio strutturale tedesco negli scambi con il resto dell’UE e gli Stati Uniti..."
La verità sulla Germania, l’euro, le accuse di Trump e la manipolazione di valuta
Non si tratta affatto di un concetto controverso. L’euro è stato un male per la democrazia tedesca e per i risparmiatori tedeschi e potrebbe infine rivelarsi un disastro anche per i suoi contribuenti, ma è stata una manna per gli esportatori del paese. L’euro è molto più debole rispetto a quanto lo sarebbe stato il marco tedesco.
Ciò significa che la decisione della Germania di abbandonare la suo vecchia valuta a favore dell’euro ha agito come una svalutazione mascherata, una svalutazione che si è allargata a causa degli squilibri strutturali all’interno della moneta comune, che hanno trascinato l’euro giù ancora più in basso.
Nel 2013 il premio Nobel Paul Krugman, che non ha sempre torto, osservò:
“Se immaginiamo una fine dell’euro, credo che tutti sarebbero d’accordo che il nuovo marco salirebbe di valore, rendendo la produzione tedesca molto meno competitiva”.
Lo sarebbe, il che spiega l’opposizione della Germania alla fine dell’euro, o addirittura, ad alcuni che hanno proposto un’uscita unilaterale della Germania dalla zona euro o una divisione della moneta comune in unità settentrionali e meridionali. Nel frattempo, gli esportatori tedeschi hanno sfruttato al meglio l’opportunità, a volte con gravi conseguenze per i loro concorrenti.
Euro debole: un incidente gradito dalla Germania
Detto questo, tutto ciò è stato - per la Germania - un incidente positivo piuttosto che il risultato di un astuto piano. La spinta franco-tedesca cruciale per la nascita dell’euro è arrivata dopo la caduta del muro di Berlino. Per il Presidente francese Mitterrand una moneta comune era vista come un ancoraggio di una Germania unita all’interno dell’UE e (ironicamente) come dispositivo per contenere la forza economica relativa della Germania.
Per l’allora cancelliere tedesco Kohl l’impegno all’adesione alla moneta unica era visto come prezzo da pagare per assicurarsi un accordo per la riunificazione tedesca e come un messaggio rassicurante che spiegava come non ci fosse nulla da temere dalla nuova Germania unita. L’’ambizione economica ’internazionale’ dietro la creazione dell’euro è parte intrinseca del progetto di integrazione europea - il cui punto focale era la creazione di una valuta di riserva propria per sfidare il dollaro. Dare agli esportatori tedeschi una manna per il loro commercio non era parte del piano.
