Il dollaro americano continua il suo rally dopo la rottura della banda laterale avvenuta il 23 settembre, ma non supera il test a quota 0,9280. Riproverà a violare il livello o tornerà sul supporto?
| Valori | |
|---|---|
| Ultimo prezzo | 0,9239 |
| Variazione | 0.59% |
| Max (52 settimane) | 0,9252 |
| Min (52 settimane) | 0,9035 |
| Indicatori | |
|---|---|
| MM200 | 9,9462 |
| RSI 14 | 59,66 |
| MACD | 0,0007 |
| Performance | |
|---|---|
| 1 settimana | +2,31% |
| 1 mese | -3,54% |
| 3 mesi | -2,59% |
Il biglietto verde prosegue il rally che lo vede rivalutarsi contro tutte le principali monete. In questo caso il cambio USD/CHF nelle giornata di ieri ha però fallito il test della resistenza a quota 0,9280 lasciando sul terreno circa lo 0,59% e chiudendo la sessione in area 0,9239. Dal 23 settembre il dollaro americano è in un forte trend di apprezzamento di breve termine che potrebbe condurlo verso il primo target a quota 0,9370 per poi ambire a livelli più elevati, ma prima è necessario che rompa la resistenza per confermare l’andamento.
Il quadro tecnico di riferimento
Lo scenario tecnico di lungo periodo appare contrastato da momenti altalenanti che hanno visto il rafforzamento e l’indebolimento di entrambe le valute. Dalla fine di aprile 2019 il franco svizzero si è rivalutato ed ha avviato un trend consolidato di rafforzamento del prezzo partendo dal valore di 1,02 fino a raggiungere quota 0,9040 a fine di agosto 2020 siglando un apprezzamento dell’11,5%.
In particolare il 2019 si è distinto per un movimento di rivalutazione particolarmente lineare, senza particolari fasi di correzione, mentre il 2020 si è caratterizzato per l’avvio della crisi sanitaria da Covid19, dove il dollaro ha lasciato sul campo oltre il 6,72% dal 18 febbraio al 9 marzo quando ha toccato il minimo in zona 0,9182.
Da quel livello il biglietto verde si è poi ripreso recuperando i punti persi durante la pandemia e andando oltre fino a scontrarsi con la trendline di lungo periodo che ne ha bloccato la corsa. L’andamento si è quindi nuovamente invertito con il rafforzamento del franco fino a raggiungere una base di consolidamento a quota 0,9040.
Lo scenario operativo di breve periodo
Dopo la fase di compressione laterale nella quale è rimasto intrappolato il cambio tra 29 luglio e il 22 settembre in un range ristretto dell’1,64%, finalmente il dollaro si è deciso a reagire rompendo a rialzo il supporto statico a quota 0,9180 e partendo in accelerazione. La giornata di ieri, dove la major è stata rifiutata dal livello in area 0,9280, potrebbe considerarsi una pausa all’interno di un trend rialzista di breve termine oppure un breve ritracciamento.
Lo scenario di medio lungo termine appare comunque ancora negativo per il dollaro americano. Attualmente, se la quotazione violasse la resistenza in zona 0,9280 il cambio potrebbe ambire al primo target in area 0,9440. In caso contrario, se dovesse trovarsi sotto il livello la major potrebbe trovarsi risucchiata verso il test della parte alta della banda di oscillazione a quota 0,9180.
La quotazione si trova ad oggi saldamente sopra la EMA(21) e il livello del Supertrend, ma sotto la media mobile a 200 periodi. L’oscillatore RSI(14) si sta avviando verso il minimo della soglia di ipercomprato mentre la volatilità, rappresentata dall’ATR(14) sembra diminuire rispetto alla media dell’ultimo periodo e non accompagna il trend rialzista.
Un cambio di scenario a ribasso sarebbe possibile solo sotto il livello massimo della banda di oscillazione laterale a quota di 0,9180. Questo potrebbe indirizzare il cambio verso la parte bassa delle fase laterale e il test del supporto a quota 0,9032.
Una posizione long sarebbe plausibile al mantenimento della quotazione sopra il supporto statico a quota 0,9280 con un entry sopra il massimo della barra di venerdì in area 0,9310. Uno Stop Loss si potrebbe inserire a 0,9160, sopra il massimo della banda di oscillazione. Un Primo Target si potrebbe piazzare in zona 0,9440 ed un Secondo Target a 0,9524.
Un ingresso short sarebbe accettabile in area 0,9156, sotto la parte alta della fase di compressione. Uno Stop Loss si potrebbe inserire in area 0,9310. Un Primo Target si potrebbe piazzare in zona 0,9040 ed Secondo Target in area 0,89.
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