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Unicredit una minaccia per l’Europa, secondo il WSJ. Aumento da 10 mld in arrivo?
martedì 13 settembre 2016, di
Dal 2014 a oggi Unicredit ha ceduto oltre 10 miliardi di euro di sofferenze, di cui 570 milioni a Balbec Asset Management proprio qualche giorno fa. Ma non basta.
L’istituto di Piazza Aulenti intende risolvere una volta per tutte l’annosa questione dei crediti deteriorati e si appresta a smaltire qualcosa come 51 miliardi di sofferenze lorde: di queste, almeno la metà saranno cedute a un veicolo partecipato da un partner finanziario con l’aiuto della garanzia di Stato sulla cartolarizzazione delle sofferenze (GACS).
Ma la sfida più grande per Unicredit è rappresentata da un maxi aumento di capitale che gli analisti stimano tra i 4 e gli 8 miliardi di euro, ma che secondo la testata inglese Financial Times potrebbe arrivare anche a 10 miliardi di euro.
Una cifra mostruosa se si considera anche la ricapitalizzazione da 5 miliardi di Mps, probabilmente destinata a slittare a inizio 2017 e a sovrapporsi a quella di Unicredit.
I dettagli sull’entità del prossimo aumento di capitale sono contenuti nel piano industriale che il CEO della banca, Jean-Pierre Mustier, dovrebbe ultimare entro l’autunno.
Unicredit rafforza settore investment banking
Intanto l’ad si sta muovendo per potenziare il settore Corporate & Investment banking, come dimostrano le ultime nomine. Dal primo ottobre Alfredo Maria De Falco sarà head of Cib Americas e si occuperà di tutte le attività di business svolte nelle Americhe.
Nell’ambito del Cib Italy, guidato da Vittorio Ogliengo, Gianluca Savoldi è stato nominato capo del Cib Italy Network, mentre Goffredo Guizzardi è il nuovo head of F&A Italy.
Unicredit in rosso a Piazza Affari
Le indiscrezioni di stampa sulle dimensioni del prossimo aumento di capitale ieri hanno affossato il titolo Unicredit (-3,76%) in una giornata da dimenticare per i listini europei, preoccupati dal forte aumento dei rendimenti obbligazionari e dalla possibilità concreta che la Fed innalzi i tassi di interesse negli USA già la prossima settimana.
Oggi invece le azioni Unicredit cedono lo 0,62%, portandosi a 2,238 euro.
Unicredit e il capitolo cessioni
A tenere banco in queste ore a Piazza Aulenti sono i dossier relativi alle cessioni. La strategia per il rafforzamento della solidità patrimoniale di Unicredit passa infatti per la disimissione di alcuni asset come Pioneer e Bank Pekao.
Fallita la trattativa per l’aggregazione con il Banco Santander, Mustier potrebbe dare via il 100% del gigante del risparmio gestito. Il termine per la presentazione delle manifestazioni d’interesse è fissato al 19 settembre e la fila di potenziali acquirenti è piuttosto nutrita e va da Amundi ad Axa, passando per Generali e fondi come Blackstone.
Palazzo Chigi preferirebbe però che Pioneer restasse in mani italiane e per questo fa il tifo per le Poste, che starebbero preparando una cordata con la partecipazione della Cassa depositi e prestiti.
Per quanto riguarda Bank Pekao, la trattativa con il gruppo assicurativo polacco PZU è in corso e vanno solo limate alcune differenze sul prezzo. Difficilmente, invece, Unicredit si priverà di Fineco, di cui già a luglio ha piazzato sul mercato una quota pari al 10%.
Unicredit una minaccia per l’Europa secondo il WSJ
Alle indiscrezioni del Financial Times si aggiungono le preoccupazioni del Wall Street Journal, secondo il quale
“le difficoltà di Unicredit, che ha importanti interessi economici in Germania e nell’Europa dell’Est, potrebbero minacciare non soltanto la malandata economia italiana, ma anche la già fragile stabilità finanziaria europea”.
Per il quotidiano finanziario statunitense, il destino di Piazza Aulenti
“potrebbe avere un impatto sugli istituti di credito italiani e potenzialmente sugli altri istituti europei”.