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Treu sarà il nuovo presidente INPS? Ecco il toto-nomi dopo l’era Mastrapasqua
lunedì 3 febbraio 2014, di
Cosa succede quando in una famiglia moglie e marito si spartiscono ben 45 poltrone tra aziende pubbliche e private? Prima o poi si affonda, perché il troppo strozza.
E’ proprio quello che è accaduto alla famiglia Mastrapasqua: lui, tra gli innumerevoli incarichi, presidente dell’INPS e vicepresidente di Equitalia, e lei? La Lady delle poltrone è presente in numerose aziende, dalla RAI all’ACI, dalle aziende in campo immobiliare a quelle sanitarie romane e fiorentine. E se alla coppia vogliamo aggiungere anche il fratello di Mastrapasqua, Pietro, Libero svela che le poltrone sono altre 70, anche se al momento ne detiene "solo" 13, tra cui Imprefidi Lazio, Marsh, Sia, Ma.Ti Service e Silpe, oltre a essere sindaco dell’As Roma.
Una situazione a dir poco vergognosa, alla luce di un deficit accumulato dall’INPS pari a 9 miliardi, su cui Mastrapasqua non ha mai fatto davvero chiarezza. Secondo l’opinione prevalente il buco dell’INPS dipende soprattutto dalla fusione con l’ex INPDAP, ma nessuno ha mai pensato ad una cattiva gestione?
Come può l’ente pensionistico tra i più grandi d’Europa, che deve gestire oltre 40,7 milioni di utenti, essere guidato da un uomo che ha così tante responsabilità, come la vicepresidenza di Equitalia, un altro bel fardello sulle spalle?
Le critiche in questi anni sono state numerose, lo sdegno dei cittadini incontenibile, ma nulla ha alterato il corso "naturale" delle cose. La vita della famiglia Mastrapasqua è andata avanti tra incarichi e poltrone fino...allo scandalo dell’Ospedale israelitico, delle cartelle taroccate e dei rimborsi gonfiati. Che c’entra Mastrapasqua? Per chi non lo sapesse l’ormai ex presidente dell’INPS è anche Direttore generale della struttura ospedaliera.
Uno scandalo che ha messo ancor di più nell’occhio del ciclone "Mr Poltrone" (nel cui cv spicca anche la condanna a dieci mesi negli anni Novanta per una laurea falsa) non poteva risolversi così ed ecco (finalmente) l’intervento del Premier Letta che prepara un ddl per dire no al doppio incarico negli enti pubblici (solo doppio?) e Mastrapasqua? Si dimette (agli occhi dell’opinione pubblica perché praticamente costretto e non volontariamente) dopo aver prima dichiarato "Non sono un mostro", "Non mi dimetto".
Caro Mastrapasqua non sei certo un mostro. Sei semplicemente una persona che ha accumulato nella sua famiglia 45 poltrone, e collezionato conflitti d’interesse, mentre il Paese va a rotoli e la disoccupazione esplode.
Bella storia quella in cui assistiamo alla fuga dei cervelli, meritevoli e preziosi, alla disperazione di giovani senza lavoro, e senza futuro, e alla tranquillità con sui moglie e marito gestiscono un patrimonio indefinito senza che nessuno intervenga.
Chi sarà il nuovo presidente INPS?
Dopo le dimissioni di Antonio Mastrapasqua, è scattato il toto-nomi: chi sarà il nuovo Presidente INPS?
Innanzitutto l’INPS verrà riorganizzata con una struttura con un cda (il cui potere era stato concentrato nelle mani dell’ex presidente) ed un consiglio di vigilanza (Civ).
Ma torniamo al toto-nomi. Chi sono i favoriti?
- Tiziano Treu è in pole position. Il nome del giuslavorista, ex ministro del Lavoro e dei Trasporti, è noto per il cosiddetto "Pacchetto Treu", che nel 1997 ha riconosciuto a livello legislativo le forme contrattuali atipiche, insomma il lavoro interinale che ha dato origine al precariato. Una personalità di grande esperienza, militante nel centrosinistra, ma contro cui gioca a sfavore l’età, ha 75 anni;
- Cesare Damiano. Vista l’alta probabilità con cui l’incarico possa venire affidato al centrosinistra, spunta il nome dell’ex ministro del Lavoro del secondo governo Prodi. Essendo un parlamentare dovrebbe dimettersi;
- Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro nei governi Berlusconi e oggi parlamentare del Nuovo Centrodestra (dovrebbe dimettersi anche lui in caso di eventuale nomina);
- Massimo Sarmi, AD di Poste Italiane, con mandato in scadenza, potrebbe essere il favorito in caso si protenda per una guida tecnica;
- Giuliano Cazzola, esperto di previdenza, ex presidente della commissione Lavoro della Camera e per molto tempo consigliere d’amministrazione dell’Inps;
- Luigi Guiso, docente universitario di economia;
- Mauro Nori, già direttore generale dell’INPS, quindi conoscitore dell’ente, ma nel mirino, in passato, per un "superstipendio";
- Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, sarebbe il candidato più debole.
Tra i nomi in lizza era circolato anche quello dell’ex ministra del Governo Monti Elsa Fornero, che ha liquidato con un secco no l’eventuale candidatura:
"Io sono tornata ai miei studi, mi considero fortunata ad avere la possibilità di continuare la mia attività di studiosa, anche all’estero da dove si può guardare ai fatti italiani con più distanza ed equilibrio, dunque sono felice di quello che sto facendo".
Treu sarà il nuovo presidente INPS? Il nodo potrebbe essere sciolto già nel prossimo Cdm.