Home > Altro > Archivio > Titoli obbligazionari: Credito, inflazione, liquidità, cambio. Ecco tutti i (…)

Titoli obbligazionari: Credito, inflazione, liquidità, cambio. Ecco tutti i rischi tipici

domenica 14 aprile 2013, di Marta Panicucci

Sono diversi i fattori che possono influenzare la vita di un titolo obbligazionario e, sebbene l’investimento in tali titoli sia generalmente indicato come sicuro, è comunque necessario tenere in considerazione tutti i fattori di rischio. I fattori che possono incidere con più o meno gravosità sui titoli obbligazionari sono legati al tipo di titolo emesso, al suo quantitativo, all’organizzazione del mercato secondario, al merito creditizio dell’emittente, alla valuta di emissione e al deprezzamento monetario.

Di seguito un elenco dei rischi tipici dei titoli obbligazionari:

  • Rischio di Liquidità: ovvero il rischio che l’investimento non possa essere convertito in moneta nel momento desiderato. Un titolo può essere definito liquido nel caso in cui sia possibile negoziare velocemente un quantitativo normale a un prezzo equo. La quotazione di un titolo su un mercato regolamentato è un buon indicatore di liquidità anche se è necessario osservare il controvalore giornaliero degli scambi, che esprime il vero grado di liquidità del titolo. Nei mercati in cui sono presenti market maker, il grado di liquidità è dato dal differenziale tra i prezzi a cui il market maker è disposto a comprare e a vendere: se il differenziale è basso allora il titolo si considera liquido, viceversa, se il differenziale è alto il titolo si considera poco liquido. Il rischio di liquidità si concretizza maggiormente in caso di liquidazione dell’investimento prima della sua scadenza naturale.
  • Rischio di credito: per rischio di credito si intende il rischio legato alla solvibilità dell’emittente, ovvero la sua capacita’ di rispettare i pagamenti accumulati. Indicatori sulla bontà dell’emittente possono essere ricavati dai giudizi di rating. Il rating incide anche direttamente sul tasso di rendimento che deve essere riconosciuto agli investitori: quanto meno un emittente è considerato affidabile, maggiore è il rischio emittente e maggiore sarà il rendimento richiesto dagli investitori.
  • Rischio di Cambio: ovvero il rischio che riguarda gli investimenti obbligazionari emessi in valute diverse dal mercato nel quale sono scambiate. In pratica, dovendo convertire delle somme in moneta domestica, l’investitore può incorrere nel rischio di svalutazione della moneta straniera che ovviamente di ripercuote negativamente sull’importo ricevuto nella propria valuta.
  • Rischio di prezzo e di reinvestimento: il rischio di prezzo si riferisce naturalmente ai titoli a tasso fisso piuttosto che a quelli a cedola variabile, nei quali le variazioni dei tassi si ripercuotono direttamente sull’entità della cedola. Il rischio di reinvestimento e’ presente solo nei titoli che prevedono il pagamento di cedole e riguarda la possibilita’ che il reinvestimento delle stesse non avvenga allo stesso tasso ma a tassi che, per esempio, tendono a ridursi nel corso del tempo. In una situazione di tassi decrescenti, le cedole sono impiegate a tassi sempre più bassi e quindi ne risente anche il rendimento globale, che alla fine risulterà inferiore a quello originariamente previsto.
  • Rischio d’Inflazione: ovvero il rischio che, l’ aumento del livello d’inflazione nel paese, possa portare ad una perdita di valore del nostro investimento. In quest’ottica sarebbe meglio investire in obbligazioni indicizzate, come BTP€i, che consentono una copertura dal medesimo rischio. Se il tasso di inflazione è maggiore del tasso di interesse del titolo, allora il valore reale del capitale ottenuto alla fine è minore di quello investito all’inizio e l’investitore ha perso in termini di potere di acquisto.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.