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Tito Boeri: i tedeschi sono più poveri degli altri Europei? Le principali differenze dell’Eurozona

mercoledì 15 maggio 2013, di Erika Di Dio

L’indagine sui nuclei familiari (Banca Centrale Europea 2013) è un progetto congiunto della BCE e di tutte le banche centrali della zona euro che fornisce informazioni armonizzate sui bilanci di 62.000 famiglie in 15 paesi della zona euro (tutti tranne l’Irlanda e l’Estonia).

Il battage mediatico è stato generato dalla classifica dei risultati mediani di ricchezza delle famiglie, soprattutto per il fatto che:

  • La Germania era in ultima posizione con €51.400;
  • l’Italia e la Spagna erano nettamente al di sopra della Francia con una ricchezza pari a € 173.500 e € 182.700 rispettivamente, rispetto alle famiglie francesi con € 115.800.

I valori relativi alla ricchezza media delle famiglie dipingono un quadro molto diverso da quello che generalmente si dice della ricchezza delle nazioni dell’area Euro. La dispersione relativa nelle stime è molto più piccola: la media delle famiglia tedesche è di € 195.200, mentre per la Francia, l’Italia e la Spagna è rispettivamente di € 233.400, € 275.200 e € 291.400. Inoltre, la Germania si arrampica di sei posizioni nella classifica della ricchezza.

Come già osservato da De Grauwe e Ji (2013), la posizione della Germania in fondo alla classifica mediana è semplicemente dovuta alla grande disuguaglianza della sua ricchezza rispetto agli altri paesi. Ciò è confermato osservando che la concentrazione della ricchezza, misurata con un indice Gini di 0,76, è molto più alta in Germania, mentre per la Francia, l’Italia e la Spagna la stima è più piccola (0,68, 0,61 e 0,58 rispettivamente).

Le dimensioni della famiglia contano

Questa analisi non tiene conto della composizione del nucleo familiare nei vari paesi. La distribuzione della ricchezza delle famiglie in tutti i paesi è influenzata dalle differenze nelle caratteristiche demografiche delle famiglie (età, istruzione, dimensione della famiglia):

  • Nei paesi nordici, le famiglie sono generalmente piccole, spesso composte da un solo membro;
  • Nel sud non è raro trovare molte persone, anche di diverse generazioni (nonni, genitori e figli), che vivono insieme.

Il frazionamento dei componenti della famiglia produce una sorta di spartizione della ricchezza tra le famiglie che i vari membri generano, come succede quando i giovani membri escono dalla famiglia per formarne una nuova.

Consideriamo ad esempio le medie pro capite:

  • La ricchezza pro capite per l’Italia e la Spagna è di € 108.700, leggermente superiore a quela della Francia (€ 104.100) e della Germania (€ 95.500).

Quindi, le differenze tra le medie pro capite sono molto più piccole di quelle osservate tra quelle mediane della famiglia di riferimento. Si osserva quindi che la maggior parte delle differenze di cui sopra non sono statisticamente significative, anche se stime dei National Accounts confermano che la ricchezza pro capite in Germania è un po’ più bassa che in Italia, Spagna o Francia (del 3%, 4% e 11% rispettivamente) (Banca Centrale Europea 2013).

Reddito e povertà

Altri indicatori economici dipingono immagini che sono più favorevoli per la Germania:

  • il reddito medio lordo delle famiglie tedesche è di circa €43.500;
  • negli altri tre paesi la media è compresa tra € 31.000 e € 37.000.

Se si considera il reddito familiare equivalente, una misura delle risorse disponibili a livello individuale che prende in considerazione la dimensione e la composizione delle famiglie, il divario di reddito appare più grande: il reddito medio lordo equivalente per la Germania è di circa € 28.000 (il mediano € 22.000), rispetto a medie che vanno da € 19.000 a € 21.000 (e mediane da € 15.000 a € 17.000). Anche tenendo conto del diverso potere d’acquisto del reddito nei quattro paesi, i risultati sono simili per entrambi medie e mediane. In breve, i tedeschi hanno un reddito significativamente più alto rispetto ai cittadini degli altri tre grandi paesi della zona euro con simili statistiche di reddito equivalente.

Figura 1. Statistiche di ricchezza netta (€ 1.000)

Per quanto riguarda la distribuzione della povertà, la proporzione di individui relativamente poveri è calcolata mediante l’adozione di una soglia di povertà unica e una specifica linea di povertà per ogni paese. La seconda definisce chiaramente la povertà solo in termini di posizione relativa (e prezzi) del nucleo familiare nella distribuzione del reddito del suo paese, mentre il primo tratta tutte le famiglie come appartenenti ad una singola area, anche se prende in considerazione il diverso livello dei prezzi tra i paesi. La figura 3 mostra che le due definizioni non producono la stessa immagine. Nella prima definizione:

  • La povertà sembra essere più diffusa in Italia e in Spagna e meno diffusa in Francia e Germania;
  • Adottando soglie di povertà nazionali, la povertà è più diffusa in Italia e in Germania che in Spagna e in Francia.

Questi risultati sono solo una piccola parte di ciò che potrebbe essere ottenuto analizzando il ricco database che è disponibile per i ricercatori. Si dovrebbero prendere in considerazione diverse dimensioni (socio-demografiche, economiche e istituzionali) di eterogeneità cross-country, evitando conclusioni affrettate.

Figura 2. Statistiche sul reddito (€1000)

Figura 3. Distribuzione di povertà (percentuale)

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Voxeu

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