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Forex: EurUsd in rialzo ma i mercati sono instabili

mercoledì 29 agosto 2012, di Matteo Paganini - Chief Analyst DailyFX (FXCM)

Di fatto, come ricordavamo ieri, la settimana di trading vera e propria è incominciata ieri con la volatilità e i primi movimenti direzionali che non si sono fatti attendere.

Primo fra tutti l’eurodollaro che ha messo a segno un rialzo partito sotto quota 1,25 e che ho la portato a un massimo di 1,2576, e a seguire la sterlina che pure ha ritestato i massimi recenti più significativi in area 1,5850. A dire il vero queste oscillazioni non hanno interessato in generale il mercato, con gli indici azionari che hanno sostanzialmente consolidato i prezzi attorno i quali gravitano da alcune sedute e le materie prime che ancora performano al rialzo ma senza escursioni di prezzo degne di nota.

Sicuramente, dopo la piattissima giornata di lunedì era lecito pensare che il mercato potesse intraprendere un qualche percorso rialzista o ribassista, soprattutto per quelle che potevano essere azioni poste in essere da operatori importanti piuttosto che per alcune scadenze di opzioni.

Dal punto di vista macro, l’evento che ha focalizzato l’attenzione degli investitori è stato evidentmenete la ripresa delle aste dei titoli di stato, a cominciare dalla Spagna che ha collocato titoli a breve termine con tassi in netto calo rispetto all’ultima asta di luglio; bene anche il collocamento di CTz e BTP italiani per un ammonatre di 3 miliardi, con tassi calmierati e un ottimo bid to cover ratio.

Ciò che ha frenato gli entusiasmi è stata invece la richiesta ufficiale da parte della Catalogna, la regione più ricca di Spagna e che contribuisce da sola per un quarto del Pil iberico, di aiuto finanziario per 5 miliardi di euro a causa delle grosse difficoltà di rifinanziamento a fronte di una liquidità insufficiente per far fronte ai pagamenti sul debito. L’Unione Europea da subito si è mostrata disponibile ad un intervento in soccorso al paese, mentre il suo primo ministro si è affannato a ribadire che Madrid non sta negoziando con la BCE.

E’ singolare, e lo osserviamo una volta di più, come nonostante ci siano delle gravi sofferenze finanziarie, paesi come la Spagna siano reticenti ad avanzare richieste ufficiali di aiuto, perché questo comporterebbe un commissariamento della propria politica e del governo dell’economia e la dipendenza dai diktat degli organi centrali, leggasi BCE e Troika, che al contempo vengono visti come salvatori di ultima istanza da un lato e impositori di politiche rigide e inflessibili da dover far rimanere fuori dalle questioni interne dall’altro.

Eurusd

Ma per non perderci in considerazioni che appaiono ovvie ma allo stesso tempo sterili, riportiamo brevemente l’attenzione ai prossimi temi sul piatto e che potrebbero influire sul corso dei prezzi. Dal versante europeo, oggi avverrà l’incontro tra il premier Monti e la cancelliera Merkel, mentre negli Stati Uniti la campagna elettorale si infiamma e si affaccia lo spettro del “fiscal cliff” per il quale l’agenzia di rating Fitch è pronta a tagliare la tripla AAA del paese. Da osservare quest’oggi il dato sul PIL Americano e quello immobiliare sulla vendita di abitazioni su base mensile.

EurUsd
Come già accennato, importante il movimento del pomeriggio di ieri sul cambio che si è portato con buona forza sui massimi a 1,2675, spostando ancora una volta in su i prezzi di riferimento sui quali ragionare per nuovi punti tecnici. Non dimentichiamo che è in pieno corso una divergenza rialzista sul grafico settimanale che sta evidentemente manifestando i suoi effetti. Il primo punto di resistenza è rappresentato ora proprio dall’area 1,2575/85 coincidente con la Banda superiore di Bollinger e con la media a 100 periodi su un grafico giornaliero. Un deciso superamento di questa zona potrebbe portarci all’1,2625 con estensione a 1,2675. Primi supporti invece a 1,2535.

Gbp/usd
Anche il cable è stato interessato dal forte movimento rialzista di ieri pomeriggio che gli ha permesso di violare la trendline ribassista di congiunzione degli ultimi massimi decrescenti e di effettuare un rimbalzo sul “vecchio” livello di resistenza posto a 1,5775. Ora la media a 21 sul 4 ore costituisce un perfetto supporto al prezzo attorno all’1,58 figura e, complice lo stocastico orientato al rialzo, potremmo puntare ai target di 1,5830, 1,5855 e 1,59.

Usd/jpy
Ancora guardiamo al primo supporto in area 78,30 e quello ancor più importante posto al livello di 78 figura. Il 78,80 è invece il livello al rialzo, importante area di resistenza e di confluenza di medie mobili sull’ottimo grafico a 4 ore.

Aud/usd
Sull’aussie è in atto una tendenza ribassista, che ieri ha sembrato poter essere solo arrestata ma non certamente invertita. Pesano infatti ancora i timori sul rallentamento cinese e i prezzi soprattutto delle soft commodities. Ancora il range dei prezzi è compreso perciò tra 1,0410 e 1,0330

Ger30
Saremo ripetitivi, ma ancora una volta è quota 7000 quella di riferimento e che fa proprio da punto di equilibrio per l’indice tedesco. Ora sembra poter lavorare di nuovo da supporto ai prezzi, ben sostenuto dalla confluenza di tutte le medie mobili rilevanti sul grafico orario e soprattutto da quella a 21 periodi sul grafico a 4 ore. Guardiamo perciò al 7100, mnetre resta il 6880 il punto di riferimento al ribasso.

Ita40
15000 è ora il livello di gravitazione della quotazione, in un discorso molto simile a quello appena fatto per l’indice tedesco (cit.ieri). Il grafico ricalca molto da vicino quello del suo omologo tedesco, sia per valori che per situazione tecnica con la sola differenza che qui il range di contenimento è decisamente più ampio per caratteristiche di quotazione e di volatilità di questo indice. 15350 al rialzo e 14750 al ribasso.

USOil
Ancora forte la tendenza rialzista sul cambio, solo l’altroieri messa in discussione. In atto e in via di conferma definitiva una divergenza rialzista sul grafico a 4 ore che potrebbe riportare la price action al di sopra della media a 21 periodi sul medesimo time frame con obiettivi ancora una volta verso il 98,30. Supporto dinamico ora passante invece per quota 95 dollari il barile. Ricordiamo come sul fronte macro sia ancora d’attualità la questione legata all’uragano nel Golfo del Messico, dalle cui piattaforme si genera più del 20% della produzione mondiale.

Xau/usd
Invariata la situazione del metallo giallo , reduce ancora dalla rottura della trendline ribassista tracciabile dai massimi storici della quotazione a 1915. Il pullback sul 1655, che era lo scenario più probabile che stimavamo, si è perfettaente realizzato e un breakout dei massimi posti a 1675 ci darebbe la definitiva conferma verso un rally con obiettivo 1700.

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