Svizzera dichiara guerra al super-franco con tassi negativi sui depositi per tutti

Dopo aver eliminato lo scorso gennaio il “pavimento” minimo di 1,20 per il tasso di cambio EURCHF, facendo però aumentare il valore del franco svizzero di diversi punti percentuali, la Swiss National Bank ha deciso di perseguire la strada dei tassi negativi sui depositi per scoraggiare gli investitori nel detenere eccessive quantità di franchi nei propri portafogli. L’istituto monetario rossocrociato ha annunciato che dal 1° maggio 2015 il tasso negativo sui depositi, attualmente pari allo 0,75%, sarà applicato anche sulle somme versate presso la SNB da aziende collegate al governo federale e al fondo pensione pubblico.

A questo punto solo le assicurazioni per i disabili resteranno esenti dall’applicazione dei tassi negativi, mentre per il principio di parità di trattamento tutti gli altri soggetti (sia privati che pubblici) dovranno accontentarsi di rendimenti negativi. La decisione della SNB potrebbe spingere il fondo pensione pubblico ad aumentare il peso degli investimenti più rischiosi in portafoglio, considerando che la curva dei tassi svizzera offre attualmente rendimenti negativi fino alla scadenza decennale.

Qualche analista finanziario non esclude che possa anche esserci una fuga di capitali dalla Svizzera, sebbene il franco continui ad essere una valuta rifugio sui mercati finanziari nelle fasi di panic selling o comunque di maggiore turbolenza. La Svizzera vuole un franco molto meno forte rispetto ai valori correnti, per non creare problemi alle esportazioni nazionali. Il Ministro delle Finanze elevetico, Eveline Widmer-Schlumpf, ha dichiarato che la SNB forse dovrebbe valutare nuovamente la possibilità di applicare un peg sul cross euro/franco. Oggi la valuta svizzera è molto forte, a causa dell’aumento dell’avversione al rischio sui mercati