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Svezia: declino economico e rischio bolla immobiliare. Riksbank sotto accusa
giovedì 19 giugno 2014, di
La Riksbank, la banca centrale più antica del mondo con sede a Stoccolma, è stata accusata apertamente dal Partito Socialdemocratico svedese di aver adoperato strumenti di politica monetaria eccessivamente restrittivi che hanno impedito a più riprese il raggiungimento del target di inflazione, ma che soprattutto hanno provocato un forte aumento della disoccupazione dopo la crisi finanziaria globale del 2008 e la crisi economica europea degli ultimi anni. Stefan Loefven, leader del partito e additato nei sondaggi come il prossimo vincitore delle elezioni politiche in Svezia in programma a settembre, sarebbe pronto a chiedere una sorta di commissariamento della Riksbank.
L’ex sindacalista, probabile prossimo premier svedese, avrebbe intenzione di chiedere una maggiore supervisione della banca centrale nazionale. Il parlamento di Stoccolma ha già incaricato alcuni economisti di rilievo internazionale, tra i quali Mervyn King (ex governatore della Bank of England) e il professor Marvin Goofriend (ex funzionario della Federal Reserve), di analizzare l’operato dell’istituto nel quinquennio 2010-2014. Secondo gli esperti la strategia di politica monetaria della Riksbank sarebbe stata troppo restrittiva per le condizioni di allora del ciclo economico. Ciò avrebbe provocato un boom della disoccupazione, salita al 7,8% dal 6,7% del 2006.
Secondo il Fmi, invece, l’operato della Riksbank è stato molto apprezzabile, considerando che non sono state lanciate misure di allentamento monetario come avvenuto in altri paesi sviluppati. Eppure resta il problema dell’elevato indebitamento privato, con i mutui che ormai coprono il 370% del reddito delle famiglie svedesi. Il debito accumulato per finanziare i consumi privati è aumentato al 174% dei redditi disponibili, a causa del boom immobiliare che dal 1995 ha visto i prezzi delle case crescere di un fattore pari a quasi tre volte. Ora, però, i prezzi delle abitazioni sono in calo da cinque mesi consecutivi e il paese rischia di finire in deflazione. Secondo gli economisti a luglio la Riksbank sarà costretta a tagliare i tassi di interesse allo 0,5% dallo 0,75%, nonostante il grave pericolo incombente sul paese scandinavo di una enorme bolla immobiliare.