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Sole 24 Ore: giornalisti in sciopero, Napoletano si auto-sospende. Quale futuro per il giornale?
lunedì 13 marzo 2017, di
Futuro nero per il Sole 24 Ore. Il direttore Napoletano, è indagato insieme a nove manager del giornale economico finanziario, ha deciso di placare lo sciopero dei giornalisti con la propria auto-sospensione - annuncio che, però, non sembra cambiare la ribellione dei dipendenti contro un management accusato di truffa e falso in bilancio che ha apportato al tracollo l’istituzione del giornalismo finanziario italiano.
I giornalisti rimangono impegnati in uno sciopero ad oltranza. Nel pomeriggio di lunedì è in programma il cda che potrebbe decidere i dettagli dell’aumento di capitale da 100 milioni di euro in vista e, soprattutto, il nome del nuovo direttore reggente.
A rendere nota la decisione dell’ormai ex direttore del Sole24Ore è direttamente Roberto Napoletano tramite una lettera indirizzata al cda del Gruppo Sole24Ore. A sostituire Napoletano, secondo voci nel settore, potrebbe essere l’attuale vice-direttore della testata, Alberto Orioli.
La fine dello sciopero dei giornalisti, però, sembra ben lontano dal finire.
Lo scorso venerdì la Guardia di Finanza, sotto richiesta della Procura di Milano, ha effettuato una perquisizione all’interno dell’ufficio di Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore, sancendo così la fine dell’era di splendore del giornale di Confindustria.
Sole 24 Ore: direttore e manager indagati per numero copie gonfiato
L’accusa è di truffa al mercato: nei registri, firmati dai pm Fabio De Pasquale e Gaetano Ruta, risultano indagati nove manager del Sole 24 Ore che tra il 2013 e il 2016 almeno hanno gonfiato il numero di copie digitali vendute. La truffa, secondo gli inquirenti, sarebbe avvenuta attraverso la vendita alla società inglese Di Source Limited controllata da una fiduciaria, guidata a sua volta da conoscenti dei vertici del giornale economico. Il tutto avrebbe fruttato circa 3 milioni di euro, corrispondenti a circa 109.000 abbonamenti falsamente venduti.
Conseguentemente, il falso in bilancio è stato inevitabile. Le accuse lanciano un’onta sull’autorità del Sole 24 Ore, parole come “false comunicazioni sociali” e “appropriazione indebita” preannunciano il fallimento etico (e progettuale) di quella che per anni è stata la guida al capitalismo italiano. Tutto serviva ad addolcire i bilanci della testata in rosso.
L’appropriazione indebita per circa 3 milioni di euro, per la Procura di Milano, derivante dalle copie gonfiate sono imputabili:
- Stefano Quintarelli, ex direttore dell’area digital della testata, attuale deputato di Scelta Civica
- Massimo Arioli, ex direttore del gruppo editoriale,
- Alberto Biella, ex direttore dell’area vendite,
- Filippo Beltramini, direttore della società Fleet Street News Ltd controllata Di Source Limited (che raccoglieva gli abbonamenti digitali fittizi con l’obiettivo di avere più investitori pubblicitari);
- Stefano Poretti, commercialista,
- Giovanni Quintarelli, imprenditore e fratello di Stefano.
Cosa è successo? Sempre secondo la Procura, il Sole 24 Ore avrebbe venduto tra il 2013 e il 2016 degli abbonamenti per 15 milioni e mezzo di euro ma pagandoli di più, circa 18,5 milioni euro, con una conseguente cresta di 3 milioni.
Sciopero ad oltranza dei giornalisti del Sole 24 Ore
La reazione alla perquisizione negli uffici del direttore da parte dei giornalisti è stata immediata. Tramite un’assemblea i giornalisti hanno voluto parlare chiaro, con 142 redattori favorevoli, 4 contrari e 10 astenuti: il direttore Napoletano, indagato dalla Procura di Milano, non è una figura idonea e credibile alla guida della testata, i giornalisti annunciano uno sciopero ad oltranza fino a quando non consegnerà ufficialmente le sue dimissioni. Dopo l’autosospensione di Napoletano, i giornalisti non sembrano essere soddisfatti.
Le accuse a Napoletano, falso in bilancio e false comunicazioni sociali, sono le stesse rivolte a Benito Benedini, ex presidente della casa editrice, Donatella Treu, ex amministratore delegato della società quotata in Borsa.
L’opposizione dei giornalisti al loro direttore non è una novità: l’astio nasce dalla scoperta di una scrittura privata in cui Napoletano si tutela in caso di licenziamento senza giusta causa, con tre anni di stipendio, oltre a Tfr e indennità in caso di questo scenario. Altre 24 mensilità di stipendio nell’eventualità in cui l’azionista di maggioranza non fosse più Confindustria. Dopo la scoperta del documento, la rivolta dei giornalisti del Sole 24 Ore è stata così forte da spingere il direttore a rinunciare all’accordo.
Sole 24 Ore: 100 milioni di aumento di capitale
In programma giovedì la riunione del nuovo cda del Sole per l’approvazione del bilancio 2016 e del piano di rifinanziamento che prevede un aumento di capitale di circa 100 milioni di euro ed eventuali altre iniezioni di liquidità.
Intanto, tutte le vicende puntano su un dato di fatto ormai palese al mondo: il Sole 24 Ore non può più essere il punto di riferimento del giornalismo economico finanziario italiano.