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Siria: accordo Usa-Russia raggiunto a Monaco. Cosa prevede?

venerdì 12 febbraio 2016, di Fiammetta Rubini

Dopo una lunga notte di trattative, è stato raggiunto a Monaco l’accordo sulla Siria. Ecco cosa prevede il documento dell’International Syria Support Group approvato da Russia e Stati Uniti e quali saranno gli effetti sulla crisi siriana.

Le ostilità in Siria dovranno cessare entro 7 giorni mentre fin da subito dovrà essere garantito l’accesso agli aiuti umanitari. Questo è quanto prevede il documento approvato dell’International Syria Support Group.

L’accordo è stato raggiunto dopo sei ore di negoziati fra il segretario di Stato Usa John Kerry, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, l’inviato Onu per la Siria Staffan de Mistura e i ministri degli Esteri europei e del Medio Oriente.

La tregua in Siria entro una settimana permetterà l’invio degli aiuti umanitari, soprattutto ad Aleppo, la città più martoriata dal conflitto.

Dopo aver visto nel dettaglio cosa prevedono le trattative di Monaco, cercheremo di capire cosa sta succedendo in Siria e quali eventi hanno condotto le maggiori forze politiche in campo a siglare la tregua.

Siria, l’accordo di Monaco tra Usa e Russia spiegato in 3 punti

Cosa prevede l’accordo raggiunto a Monaco di Baviera nella cornice dell’International Syria Support Group? Eccolo spiegato in 3 punti:

  1. Entro una settimana deve entrare in vigore il cessate il fuoco. Questo non significa, però, che le armi debbano assolutamente tacere per sempre. L’opposizione siriana infatti accetterebbe una vera e propria tregua solo se Assad lasciasse il potere. Inoltre, la tregua parziale non si applica ai combattimenti contro lo Stato Islamico o il Fronte Al Nusra, la formazione islamista legata ad Al Qaeda, forte soprattutto ad Aleppo e nella provincia di Idlib. L’osservanza del cessate il fuoco sarà verificata da un gruppo di lavoro sotto la guida di Usa e Russia;
  2. Gli aiuti umanitari per le zone assediate dovranno essere consentiti da subito. Nella dichiarazione di Monaco si elencano esplicitamente i luoghi verso i quali i convogli umanitari saranno autorizzati.
  3. Il terzo punto dell’accordo di Monaco riguarda la formazione di un governo di transizione che deve essere ripreso il prima possibile, come stabilito dalla risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

I 17 membri dell’ISSG hanno riaffermato che sarà il popolo siriano a decidere il futuro della Siria e si impegnano a facilitare il raggiungimento di un accordo entro 6 mesi per un governo di transizione e a tenere nuove elezioni entro 18 mesi. Sull’obiettivo finale di questo processo però non vi è ancora un accordo.

Oggi alle 16 si riunirà a Ginevra una task force umanitaria composta da membri del gruppo di sostegno alla Siria, a cui verrà sottoposto un piano delle Nazioni Unite di interventi umanitari.

L’Occidente vuole vedere l’uscita di scena di Assad, ma la Russia resta al suo fianco. Motivo per cui i negoziati intersiriani, sospesi a causa dell’offensiva del regime appoggiata dall’aviazione russa, “riprenderanno appena possibile”, ha detto Kerry, e lo faranno “senza ultimatum né precondizioni”, ha sottolineato Lavrov.

Accordo Usa-Russia, cosa sta succedendo in Siria?

La guerra in Siria dura da cinque anni, da quando iniziarono le rivolte contro il regime di Bashar Al Assad nel marzo 2011.

Russia, Iran e Hezbollah (una milizia-partito libanese molto potente) sostengono Assad; Turchia, Usa e molti Paesi arabi sunniti (specie Arabia Saudita e Qatar) sostengono invece i ribelli. Nel fronte pro-ribelli, la Turchia è la componente più attiva, con sostegno logistico, militare ed economico dichiarato.

La guerra contro l’ISIS vede invece schierati insieme Usa, Paesi arabi sunniti, Turchia, alcuni ribelli siriani che combattono anche Assad (come i curdi, per esempio), e una coalizione internazionale che include la Francia e la stessa Russia.

Spesso si pensa che la guerra contro l’ISIS sia anche la guerra a favore di Assad e viceversa. In realtà la questione è più complicata: per Assad lo Stato Islamico è, un “nemico secondario”, mentre i nemici principali sono i ribelli.

L’accordo di Monaco giunge dopo che l’escalation militare russa ha causato la quasi totale distruzione della città di Aleppo, nonché una nuova ondata di morti, feriti e sfollati.

Negli ultimi giorni, infatti, ci sono stati decine di attacchi da parte dell’aviazione russa su Aleppo, che coordinate con le truppe del regime a terra, hanno come scopo quello di riconquistare la grande e strategica città.

Il conflitto siriano ha causato una vera e propria crisi umanitaria: si contano 470mila siriani morti, 1,9 milioni di feriti e 4 milioni di profughi. E la causa non sono soltanto i bombardamenti e l’artiglieria, ma anche la mancanza di cibo e medicinali, la fame e le malattie che non possono essere curate perché gli ospedali sono distrutti e i medici scomparsi.

Ecco perché è necessario garantire e agevolare l’ingresso degli aiuti umanitari e il facile accesso ai viveri.

Inoltre, la guerra e i bombardamenti favoriscono il terrorismo, che trae forza dalla crisi siriana e dalla debolezza del popolo. E forse è proprio quello che l’ISIS vuole.

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