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Scuola: gli insegnanti si preparano al blocco scrutini mentre continua il caos su chiamata diretta e sostegno
venerdì 8 maggio 2015, di
Nonostante il Presidente del Consiglio Matteo Renzi si fosse detto pronto a trattare con i sindacati, il tanto atteso incontro si è concluso con un nulla di fatto: il Governo non sembra avere alcuna intenzione di ritoccare l’impianto generale della riforma della scuola 2015, le concessioni annunciate riguarderebbero solo alcuni aspetti secondari e non soddisferebbero le richieste di insegnanti e associazioni sindacali.
Tema centrale della riunione è stata in particolare la chiamata diretta da parte dei presidi-manager, punto cardine della riforma che ha suscitato forti proteste da parte dei docenti. L’Esecutivo non intende apportare modifiche sostanziali alla norma, ma sarebbe disposto solo a concedere la possibilità di "autocandidatura" per gli insegnanti.
Nel frattempo il Partito Democratico avrebbe presentato un emendamento volto a revocare la delega al Governo sulle decisioni riguardanti proprio il ruolo del dirigente scolastico e degli organi collegiali. A questo punto toccherà al MIUR prendere le redini della situazione, ponendo in secondo piano il dibattito parlamentare.
Altro problema fondamentale sarebbero i finanziamenti per consentire l’assunzione di altri 30mila precari, mentre l’ira degli insegnanti in possesso di specializzazione sul sostegno non accenna a placarsi.
Il caos regna dunque sovrano e la protesta degli insegnanti potrebbe divenire sempre più dura con lo sciopero degli scrutini che bloccherebbe de facto i processi scolastici in atto.
Riforma della scuola 2015: blocco scrutini in arrivo?
Lo sciopero del 5 maggio sembra non aver scalfito la volontà del Governo. Renzi ha intenzione di andare avanti per la sua strada, nonostante la protesta rischi di divenire sempre più forte.
I sindacati di settore, FLCGIL e Gilda sono sul piede di guerra e minacciano non solo la prosecuzione della mobilitazione, ma addirittura il blocco totale degli scrutini.
Secondo un sondaggio realizzato da Orizzonte Scuola, il 97% degli insegnanti si sarebbe detto pronto a bloccare l’intero processo scolastico allo scopo di fermare una riforma che ormai sembra gradita solo al Governo.
Riforma della Scuola 2015: piano assunzioni
Altro punto cardine della riforma (e della protesta) è il piano assunzioni. Il Premier non sembra disposto a stralciarlo dal ddl, ma l’Anief avanza una proposta volta a risolvere la situazione.
Marcello Pacifico presidente dell’associazione, avanza una proposta che prevede di utilizzare i fondi stanziati per il merito verso il piano assunzioni in modo da consentire l’immissione in ruolo di altri 30mila insegnanti a partire dall’anno scolastico 2015/2016.
Riforma della Scuola 2015: sostegno
Nel frattempo si acuiscono le frizioni relative al sostegno: in passato questa specializzazione è stata utilizzata da molti per poter raggiungere il ruolo sulla propria classe di concorso. L’articolo 8 della riforma della scuola prevede però l’immissione in ruolo sul sostegno per i docenti in possesso della specializzazione, ma anche per coloro che posseggono un’abilitazione su altra classe di concorso. La nuova regola potrebbe quindi spingere molti insegnanti a rifiutare la cattedra poiché posti praticamente "sotto ricatto".