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Scuola aperta d’estate? Ecco il progetto del Ministro Giannini

martedì 17 maggio 2016, di Chiara Ridolfi

La scuola aperta l’estate è l’incubo di studenti e professori. Pensare di doversi concentrare con il caldo e l’afa, dover rinunciare al mare e alle meritate vacanze, spaventa un po’ tutti. Il Ministro Giannini, ormai da mesi, è però al lavoro per far partire la sperimentazione del nuovo progetto ministeriale.

Gli studenti dovranno quindi arrendersi all’idea che le vacanze potrebbero slittare. La scuola è un punto d’incontro, di ritrovo e soprattutto è un luogo sicuro, dove i ragazzi possono imparare e i genitori stare tranquilli per la sicurezza della loro prole. L’ipotesi del Governo mira proprio a questo: aprire le scuole nel periodo estivo per evitare che i ragazzi si caccino nei guai.

Spesso si è parlato di questa ipotesi, ma mai si è riuscita ad attuare la proposta per problemi di varia natura. Sembra però che al momento si sia giunti ad una soluzione, grazie alla quale le scuole avranno abbastanza fondi per rimanere aperte anche l’estate. Il Ministro afferma infatti che sono stati reperiti i soldi per tenere le scuole aperte non solo l’estate, ma anche la domenica.

Cosa cambierà per le vacanze scolastiche? Qual è il progetto del Ministro Giannini? La scuola rimarrà aperta anche d’estate? Scopriamo tutti i dettagli.

Scuola aperta d’estate: cosa prevede il progetto

Nella tarda serata di ieri il ministro Stefania Giannini ha annunciato di aver messo a punto il suo progetto “Scuola al Centro”, che prevede l’apertura delle scuole anche per il periodo estivo. Il programma è stato pensato per evitare la dispersione dei ragazzi durante i momenti di pausa e prevede un piano di investimenti per le scuole più periferiche.

Il progetto è stato illustrato durante il G7 in Giappone e comporta l’apertura degli istituti già a partire dall’estate 2016. Le iniziative sono volte ad aiutare i punti più periferici delle città e a creare delle aree di incontro per i ragazzi. Scuola al Centro prevede l’apertura estiva delle scuole sia medie che superiori delle quattro aree metropolitane più grandi in Italia: Milano, Roma, Napoli, Palermo.

I finanziamenti stanziati sono ben 10 milioni e prevedono l’apertura di 700 scuole nelle zone sopra citate. Le scuole che hanno fatto richiesta tramite il sito www.areearischio.it riceveranno parte dei fondi per realizzare laboratori artistici, musicali, gruppi sportivi e altro ancora. I ragazzi quindi non andranno a scuola per studiare, ma per divertirsi.

In realtà programmi che cercano di evitare la dispersione dei ragazzi durante la chiusura della scuola già sono presenti sul nostro territorio:

  • a Napoli abbiamo Scuola Viva, che grazie allo stanziamento di 105 milioni di euro per tre anni, da parte del Fondo Sociale Europeo, forma i professori, che apprendono metodologie nuove di insegnamento. Gli insegnanti che partecipano a questo progetto imparano anche come creare delle attività culturali interessanti per i ragazzi. Le nozioni apprese vengono poi messe in pratica in 1000 istituti campani che aprono le loro porte anche durante il pomeriggio;
  • a Milano invece, dal 2014, è attivo il progetto Scuole Aperte, in collaborazione con i Comuni, e ha permesso a 1.200 studenti di rimanere a scuola anche dopo il suono della campanella.
    Il convegno che a fine aprile ha organizzato l’Anci per presentare i primi risultati del progetto, ha visto un grande interesse anche da parte di altre zone: Reggio Calabria; Firenze; Mantova; Catania e tantissime altre realtà italiane infatti vorrebbero riproporre il programma;
  • su tutto il territorio inoltre le scuole autorizzate con il DPR 567 possono rimanere aperte anche dopo il suono della campanella. In questi istituti nel pomeriggio vengono organizzate attività ricreative, gruppi di studio, gruppi musicali e sportivi che coinvolgono i ragazzi e ne evitano la dispersione in strada.

Scuola aperta d’estate: distribuzione dei fondi

Il programma Scuola al Centro partirà già dall’estate 2016 ed entro Luglio, ha annunciato il ministro Giannini, saranno erogati alle scuole i fondi. I soldi stanziati sono oltre 10 milioni, da redistribuire su 700 istituti. A Napoli e alle zone della Campania saranno destinati 4 milioni e 100.000 euro per tenere aperti 541 istituti.

La maggior parte dei finanziamenti andrà alle zone con maggiori problemi e alle periferie più povere e disagiate. I rischi che i ragazzi si aggreghino alle gang o trascorrano tutta la giornata in strada in queste zone infatti è molto alto e spesso porta anche all’abbandono della scuola.

Il ministro ha deciso che per proprio per questa ragione il maggiore sforzo e quindi la maggioranza dei soldi dovranno essere destinati a queste aree.

I professori che vorranno partecipare al progetto potranno dare la loro disponibilità e ovviamente percepiranno uno stipendio per le ore di lavoro estive. Il ministro Giannini ha però precisato che non ci sarà nessun obbligo per i professori di aderire al progetto Scuola al Centro e che lo stipendio, per i partecipanti, sarà inferiore a quello percepito durante l’anno scolastico normale.

Scuola aperta d’estate: cosa ne pensano i genitori

Le mamme italiane si sono già mosse e durante la scorsa settimana hanno organizzato dei banchetti di raccolta firme per aprire la scuola d’estate anche in altre zone d’Italia. La petizione in appena una settimana ha già raccolto 5.000 firme.

Le mamme degli studenti cercano di far leva sulle differenze che ci sono con gli altri Paesi europei, dove la scuola ha periodi di chiusura di gran lunga inferiori. In Germania e Inghilterra la scuola d’estate chiude solo 6 settimane, in Francia si arriva a 9 settimane di stop. E in Italia? In Italia le scuole chiudono tra le 12 e le 13 settimane, un problema per i ragazzi che hanno entrambi i genitori lavoratori.

Le mamme sono costrette a pagare le baby sitter o a spendere metà del loro stipendio per portare i ragazzi in un centro estivo, pur di non far stare i figli da soli in casa. I problemi qundi non riguardano solo le periferie, ma tutte le zone italiane, senza esclusioni.

L’apertura delle scuole nel periodo estivo è per le madri italiane un ottimo modo per risolvere il problema. Per questa ragione le mamme di tutto il Paese stanno cercando di raccogliere un gran numero di firme e provando a far sentire in ogni modo la loro voce.

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