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Sciopero scuola: a Torino bruciati fantocci di Di Maio e Salvini. A Roma traffico in tilt

venerdì 12 ottobre 2018, di Chiara Ridolfi

Il governo Di Maio - Salvini non piace al settore scuola e in particolar modo agli studenti, che nella giornata di oggi sono scesi in 30 piazze italiane per protestare contro le ultime decisioni. Il comparto scuola si trova al momento in grande agitazione, alle porte la revisione del contratto, per cui non sembrano esserci fondi per aumenti salariali. La revisione dei contratti non è l’unica questione sul tavolo del governo che deve cercare di mettere ordine nelle assunzioni, nei concorsi, nelle nuove forme di abilitazione e reperire fondi per il diritto allo studio.
A protestare oggi e a scendere in piazza sono però gli studenti che vedono il governo del cambiamento effettuare tagli e non investire in quello che è il futuro del paese.

A Roma la manifestazione della scuola ha mandato in tilt il traffico che per il corteo è stato paralizzato. Qui sono stati accesi fumogeni e si sono indossate maschere di Dalì, come nella serie tv "La casa di carta", per protestare sotto la Piramide Cestia, bloccando traffico e mezzi pubblici.

A Torino la manifestazione del settore scuola ha invece assunto connotati più politici e due fantocci, uno di Salvini e uno di Di Maio, sono stati dati alle fiamme in segno di opposizione al nuovo governo.

La zona è al momento presidiata dalla polizia che cerca di mantenere l’ordine nella zona. Nella zona di Piazza Castello sono inoltre state appese foto di Di Maio e Salvini con il volto imbrattato di vernice rossa.

I motivi della protesta sono principalmente i tagli effettuati alla scuola che negli ultimi 10 anni ha visto 8 miliardi di meno di fondi. Gli studenti scendono in piazza non solo per questo, ma anche per portare l’attenzione sullo stato dell’edilizia scolastica. Inoltre il caos che vi è nelle graduatorie e nelle assegnazioni dei docenti viene nella maggior parte dei casi scontato dai ragazzi che risultano ancora scoperti su molte materie.

Riforma dell’Esame di Stato e alternanza scuola-lavoro sono cambiamenti che non sono piaciuti agli studenti, soprattutto per coloro che avevano investito tempo e fatica nel percorso di alternanza in vista della prova finale. Elemento di particolare preoccupazione per docenti, studenti e genitori è l’edilizia pubblica che non sembra essere tra le priorità di questo governo.
Si manifesta anche per la garanzia del diritto allo studio: la dispersione scolastica è infatti sempre più alta e dovrebbe essere uno dei temi sul tavolo del governo, secondo gli studenti in piazza. Tanti i temi che sono stati portati nelle strade delle città italiane e che hanno unito i ragazzi sotto lo slogan "Serve una scossa".

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