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Rublo Russo: il dilemma della Nabiullina, come fermare la caduta della divisa nazionale?

martedì 4 febbraio 2014, di IG Italia

Nuovi massimi degli ultimi cinque anni segnati dal cambio forex tra il dollaro statunitense e il rublo russo in scia alle continue vendite sulle valute emergenti. La corsa del cambio USDRUB non sembra trovare ostacoli, mettendo nel mirino i picchi di inizio 2009 in area 36,50. Le manovre promosse dalla CBR (Central Bank of Russian Federation) sui mercati valutari per frenare la caduta della valuta nazionale al momento si sono rivelate totalmente inefficaci.

Il governatore della CBR, Elvira Nabiullina, ha ribadito più volte che l’istituto centrale è pronto a intervenire con forza per stabilizzare il cambio. La Nabiullina ha deciso di aumentare per la quindicesima volta nel 2014 le bande di oscillazione del rublo contro il basket euro/dollaro (ovvero il paniere che comprende i cambi USDRUB-EURRUB). La numero uno della CBR ha scelto di incrementare di 5 kopecks (100 kopecks = 1 rublo) le bande portandole a 34,30-41,30. Al momento ci troviamo molto vicini al limite superiore di tale range. Il superamento di tale riferimento dovrebbe comportare l’immediato utilizzo di riserve estere per sostenere la divisa di Mosca e impedirne un ulteriore deprezzamento. Ricordiamo come la Russia rispetto ad altri paesi emergenti possa sfruttare il vantaggio di avere ingenti riserve di valuta estera.

Tuttavia l’uso delle riserve valutarie può essere una soluzione solamente temporanea soprattutto se la crisi valutaria dovesse peggiore ulteriormente. La CBR avrebbe anche la possibilità di seguire l’esempio delle altre banche centrali e alzare i tassi d’interesse (al momento al 5,50% il tasso benchmark 1 week repo rate e all’8,25% il refinancing rate) per rendere più appetibili gli asset domestici in valuta nazionale e limitare il deflusso di capitali.

Tale manovra di politica monetaria incontra due grandi difficoltà: una economica e una politica. Dal punto di vista dell’economia l’incremento dei tassi d’interesse comporterebbe un duro colpo per la fragile crescita. In termini politici, rialzando il costo del denaro, la Nabiullina andrebbe contro la volontà del presidentissimo Vladimir Putin che aveva proprio insediato il nuovo governatore per rilanciare la crescita economica.
Bel dilemma per lo staff della Nabiullina che deve risolvere il prima possibile. Il crollo delle quotazioni del rublo implica infatti un aumento dell’inflazione, condizione totalmente sgradita per una banca centrale. Sottolineiamo come la CBR aveva fissato l’obiettivo di rallentare la crescita dei prezzi da un +6,5% a/a a un +5% a/a.

La prossima riunione della commissione operativa della banca centrale russa è prevista per il 14 febbraio ma non escludiamo che se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente possa essere convocato un meeting straordinario.

Dal punto di vista tecnico, il cross valutario FX USDRUB oscilla attorno a 35,50. L’eventuale superamento dei massimi odierni in area 35,70 creerebbe i presupposti per una estensione dell’allungo in direzione degli obiettivi situati a 36,50. Attenzione, invece, a possibili correzioni che potrebbero portare il cross verso 34,20, 50% del ritracciamento di Fibonacci del rialzo dai bottom di fine dicembre e 33,70, massimi testati più volte a dicembre.

Filippo Diodovich è un’analista di IG, esperto in forex e trading con CFD.

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