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Ristrutturazioni edilizie e lavori in casa, cosa cambia nel 2015 con lo Sblocca Italia: arrivano i modelli Cil e Cila

lunedì 26 gennaio 2015, di Valentina Brazioli

Ristrutturazioni edilizia e lavori in casa, le norme semplificatrici contenute del celebre Sblocca Italia sono pronte a entrare nel vivo. Il Governo ha infatti già dato il via libera all’adozione a livello nazionale dei modelli unici semplificati per la comunicazioni di inizio lavori (Cil, comunicazione di inizio lavori e Cila, comunicazione di inizio lavori asseverata). Regioni e Comuni, dal canto loro, potranno solo adeguarsi, e dovranno farlo entro il prossimo 16 febbraio. La novità, in sostanza, è che professionisti e imprese del settore edile non dovranno più confrontarsi con modelli diversi da città a città, ma potranno finalmente operare in un contesto di regole uniformi sul territorio nazionale.

Dia, Cil e Cila: che cosa cambia?

Se fino all’anno scorso il documento preponderante in materia era la Dia, ovvero la Dichiarazione di inizio attività, quest’anno entreranno ufficialmente in campo Cil e Cila. Con la Cila si potrà ristrutturare il proprio appartamento, effettuare opere di manutenzione ordinaria o straordinaria sul proprio immobile; in generale, si potrà fare tutto ciò che non è riconducibile all’attività edilizia libera, alla Dia o al permesso di costruire. Parliamo comunque di attività legate alla manutenzione straordinaria; qualche esempio? Rifacimento o nuova realizzazione di intonaci esterni, sostituzione di serramenti esterni, persiane, serrande con altra tipologia di infissi differente per forma e materiali, rifacimento o modifica integrale degli impianti anche con installazione di pannelli solari o fotovoltaici. In concreto, la Cila è la comunicazione che va fatta al Comune per l’avvio di lavori di manutenzione straordinaria e va corredata di una relazione tecnica di conformità sottoscritta da un tecnico abilitato.

Alla Cil, invece, si ricorre in presenza di opere di manutenzione ordinaria o straordinaria, purché senza interventi strutturali. Come gli nterventi per l’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio o opere esterne quali il ripristino dei cornicioni o le riparazioni degli infissi.

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