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Rimborsi elettorali: 23 milioni al PD, 18 a Forza Italia. I partiti incassano prima dell’entrata in vigore dei tagli
mercoledì 18 marzo 2015, di
L’ultima mossa del Governo Letta prima dell’ormai celeberrimo "Enrico stai sereno" e dell’arrivo al potere di Matteo Renzi è stata quella tagliare i rimborsi elettorali. Piccolo particolare: la legge entrerà in vigore nel 2017. Nel frattempo dunque, i partiti pensano a fare cassa.
Di quanto stiamo parlando? Ecco l’esempio più eclatante (ma non l’unico): per le elezioni politiche del 2013 (quelle dove vinse Bersani) il Partito Democratico ha speso dieci milioni di euro, anzi per l’esattezza 10.004.610,42 euro. Da allora al 2016 ne riceverà più del doppio: 23.652.539,63 euro.
Questo quanto si evince dalla relazione in mano ai Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Titolo: “Consuntivi delle spese e relative fonti di finanziamento riguardanti le formazioni politiche che hanno sostenuto la campagna elettorale per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica del 24 e 25 febbraio 2013”.
Le considerazioni conclusive del report parlano da sole:
“L’esame dei rendiconti ha evidenziato anche per le elezioni politiche in questione le criticità dell’ormai ventennale applicazione del sistema dei rimborsi elettorali disciplinato nella legge n. 515/1993 in cui, più che prevedersi un meccanismo volto a garantire l’uguaglianza della competizione politica nella fase elettorale, si è finito per annullare la correlazione tra spese elettorali effettivamente sostenute dai partiti e rimborsi statali erogati alle formazioni politiche”.
Fortunatamente la legge varata dal precedente Governo darà finalmente (e letteralmente) un taglio a questa situazione. Peccato però che questo avverrà quando il pagamento dei rimborsi sarà finalmente esaurito
Rimborsi elettorali: quanto incassano i partiti?
Ma parlare solo del PD sarebbe una forzatura. I democratici non sono infatti gli unici a fare cassa e a ricevere più di quanto abbiano speso due anni fa.
Lo stesso si può dire infatti dell’ex PDL, oggi Forza Italia che, per la campagna elettorale del 2013, ha sborsato circa 12 milioni. Quanto avrà di rimborso? 18 milioni e 859mila euro.
Per quanto riguarda gli altri partiti:
| Partiti | Spesa 2013 | Rimborso elettorale 2013 - 2016 |
|---|---|---|
| Lega Nord | 2,7 milioni | circa 4,7 milioni |
| SEL | 859 mila euro | circa 2 milioni |
| Centro Democratico | 84.276 euro | 200.267 euro |
| Sudtiroler | 320.526 euro | 455.569 euro |
| Il Megafono | 23mila euro | 256 mila euro |
Insomma, tirando le somme, anche un cieco si accorgerebbe che i rimborsi superano di gran lunga le spese. Anche per questa legislatura dunque i guadagni saranno assicurati e il denaro pubblico andrà a gonfiare le casse dei partiti.
Secondo i magistrati contabili, fino ad oggi, sarebbero stati versati circa 40 milioni di euro di rimborsi per le campagne elettorali delle elezioni politiche 2013. Da versare ne rimango circa 13 per un totale di 53 milioni di euro a fronte di una spesa pari a 35,5 milioni di euro. 17,5 milioni di differenza.
Ma se volete, possiamo spingerci ancora oltre. Dal 1993 (anno in cui sono stati istituiti i rimborsi con la legge n.515) ad oggi, i partiti hanno speso circa 727 milioni di euro. I rimborsi erogati dallo stato hanno invece toccato i 2 miliardi 480 milioni 702 mila euro: 241 per cento in più. Niente male, non c’è che dire.
La legge Letta
Il decreto legge varato dall’esecutivo Letta nel dicembre 2013 blocca il finanziamento pubblico ai partiti a decorrere dal 2017, istituendo nuove forme di finanziamento. Tra esse spicca il cosiddetto 2 per mille, cioè la quota Irpef che i cittadini, possono decidere di donare al proprio partito di riferimento. Il problema però è che attualmente, i contribuenti che hanno deciso di donare i propri soldi ai partiti siano stati poco più di 16mila: 199 mila euro al PD, 28 mila alla Lega nord, 24 mila a Forza Italia e 23mila a Sel per un totale di circa 325 mila euro. Insomma: un fallimento totale