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Riforma pensioni, ultime notizie: le novità su esodati, Ape e precoci
giovedì 17 novembre 2016, di
Ogni giorno si conoscono nuovi dettagli sulla riforma delle pensioni in approvazione con la Legge di Stabilità.
Nonostante la manovra previdenziale sia definita, ci sono ancora situazioni aperte come quelle che riguardano gli esodati e i lavoratori precoci che chiedono al Governo una revisione dell’ottava salvaguardia e della Quota 41.
Nuovi dettagli sono emersi inoltre sull’Ape, l’anticipo pensionistico introdotto dall’esecutivo con la riforma delle pensioni: ci sarebbe, infatti, un termine di prova di 30 giorni entro il quale i lavoratori possono decidere se tornare indietro.
Vediamo di seguito tutte le ultime notizie sulla riforma delle pensioni e, in particolare, tutte le novità che riguardano esodati, precoci e l’Ape.
Riforma pensioni, esodati: l’ottava salvaguardia non convince
Non convince il provvedimento di ottava salvaguardia studiato dal Governo per gli esodati. Il provvedimento di tutela, infatti, dovrebbe consentire l’accesso alla pensione a circa 27mila esodati che non riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro, grazie a una revisione dei requisiti introdotti con la Legge Fornero.
Gli esodati sono scesi in piazza più volte per chiedere che la platea dei beneficiari fosse ampliata, ricomprendendo una volta per tutte tutti i lavoratori coinvolti: a tal proposito sono al vaglio della Camera degli emendamenti che mirano ad allargare la platea dei beneficiari.
Per approfondire quali sono gli emendamenti alla Legge di Stabilità che riguardano gli esodati leggi anche: Pensioni, ultime notizie: emendamenti per Opzione donna ed esodati, ecco le novità
Nonostante questo i giudizi sull’ottava salvaguardia restano negativi: oltre agli esodati, coinvolti in prima persona, si sono espressi negativamente a riguardo anche Confindustria e l’Ufficio parlamentare di bilancio.
Proprio l’Upb, infatti, avrebbe rivelato che il provvedimento in questione avrebbe una contraddizione in più rispetto alla settima salvaguardia:
"In materia pensionistica il Ddl di bilancio 2017 avvia l’Ape e l’Ape sociale e introduce misure per favorire l’accesso al pensionamento dei lavoratori sottoposti ai cosiddetti lavori usuranti e dei lavoratori precoci. Si ha quindi la compresenza, nello stesso testo di legge, da un lato, di misure di riduzione dei requisiti di pensionamento, che rivelano uno sforzo seppure migliorabile di targeting e che, come per i precoci e i lavoratori con attività usuranti, hanno carattere strutturale e, dall’altro lato, della nuova salvaguardia, priva di targeting e di natura non strutturale".
Riforma pensioni, lavoratori precoci: Quota 41 in futuro sarà estesa a tutti?
Mentre gli esodati aspettano ancora risposte dal Governo, i grandi delusi dalla riforma delle pensioni continuano ad essere i lavoratori precoci che chiedono a gran voce che la Quota 41 venga riconosciuta a tutti.
Per ora le risposte da parte del Governo Renzi non sono positive: dalla maggioranza, infatti, viene annunciato che per il momento la Quota 41 rimarrà ristretta a una platea determinata di lavoratori, ma che questo si tratta del primo passo verso il riconoscimento della pensione anticipata per tutti coloro che hanno raggiunto i 41 anni di contribuzione. Quest’apertura da parte dell’esecutivo sta a significare che la quota 41 in futuro verrà riconosciuta a tutti? Ai precoci, tuttavia, queste promesse non bastano, e continua la loro mobilitazione.
Restano inoltre da definire i criteri con i quali individuare i lavori cosiddetti gravosi, al fine di determinare con precisione la platea di coloro che potranno usufruire già dal prossimo anno della Quota 41.
Riforma pensioni, Ape: ci sono 30 giorni per cambiare idea
E se sull’ottava salvaguardia e sulla Quota 41 aleggia ancora un certo clima di incertezza, l’unica misura sicura resta quella dell’Ape, l’anticipo pensionistico che consentirà a tutti coloro in possesso dei requisiti che decideranno di usufruirne di uscire anticipatamente dal lavoro.
Tuttavia anche sull’Ape iniziano ad emergere nuovi dettagli: il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, infatti, ha fatto sapere che tutti coloro che decideranno di usufruire dell’Ape e andare in pensione anticipata potranno usufruire di 30 giorni di prova per valutarne la convenienza. Significa quindi che chi usufruirà dell’Ape avrà un termine di 30 giorni entro il quale potrà cambiare idea e tornare a lavorare.
Un meccanismo, questo, studiato per rendere più appetibile una misura che finora ha generato nell’opinione pubblica una certa diffidenza?
Il Governo ci crede, e rilancia. Non resta che aspettare la risposta dei lavoratori.