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Riforma pensioni, ultime notizie: approvati i decreti attuativi, per i sindacati restano criticità

mercoledì 24 maggio 2017, di Stefania Manservigi

I decreti attuativi della riforma delle pensioni, che danno il via libera all’entrata in vigore delle misure di pensione anticipata come Ape sociale e Quota 41, sono finalmente stati approvati dopo settimane di attesa.
I provvedimenti infatti erano attesi 3 mesi fa, come sottolinea la Cgil che ha commentato la notizia ribadendo come la firma dei decreti sia solo il primo passo nella giusta direzione per correggere la legge Fornero.
Grazie alla firma dei provvedimenti, quindi, tutti coloro che matureranno i requisiti entro il 2017 potranno presentare domanda di pensione anticipata fino al 15 luglio.
In attesa della pubblicazione dei decreti in Gazzetta Ufficiale, la Cgil ha sottolineato come le misure introdotte dal Governo siano un buon inizio, ma non siano risolutive delle situazioni di difficoltà e iniquità create dalla Legge Fornero.
Di seguito tutte le criticità evidenziate dal sindacato.

Riforma pensioni: le criticità della manovra
A sottolineare i limiti della riforma delle pensioni è stato Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil, che ha così commentato:

"Innanzitutto la scarsità delle risorse messe a bilancio, solo 660.000 euro nel 2017, con la conseguente restrizione delle platee; gli eccessivi vincoli normativi che penalizzano in particolare chi ha lavori discontinui, come gli edili, gli appalti e i lavoratori agricoli; l’esclusione di molte attività gravose e il mancato accesso alle misure dei disoccupati che sono tali per la scadenza di un contratto a termine"

Tra i punti deboli della manovra, infatti, la Cgil ricorda la mancata inclusione nella platea dei beneficiari dei lavoratori disoccupati non a causa di licenziamento ma in conseguenza alla scadenza di un contratto a tempo determinato e la tutela dei lavoratori che non hanno maturato i requisiti necessari per poter usufruire degli ammortizzatori sociali.
Tra i penalizzati dalla riforma delle pensioni troviamo anche i lavoratori agricoli che, a causa delle particolari caratteristiche dell’indennità speciale agricola, rischiano di dover posticipare di un anno l’accesso alle prestazioni.
La Uil ha poi sottolineato la mancata attenzione nei confronti dei lavoratori autonomi che hanno cessato in via definitiva l’attività commerciale.
Tutte questioni, queste, sui quali i sindacati pongono l’attenzione affinché il Governo possa intervenire al più tardi nella prossima Legge di Stabilità.

Riforma pensioni: attesa per la fase due
Anche alla luce delle criticità emerse nella riforma delle pensioni e delle questioni ancora da affrontare, assume sempre più importanza la fase due che dovrebbe avviarsi a breve e dovrebbe vedere ancora una volta il Governo al tavolo di confronto con i sindacati.
La seconda fase della riforma delle pensioni dovrebbe incentrarsi

"sulla pensione contributiva di garanzia per i giovani, la flessibilità in uscita, il riconoscimento dei lavori di cura, l’aspettativa di vita, la previdenza complementare e la rivalutazione delle pensioni in essere"

come sottolinea Ghiselli. Che poi aggiunge:

"Qualche giorno fa insieme a Cisl e Uil - dichiara in conclusione il segretario confederale della Cgil - abbiamo sollecitato l’Esecutivo a convocare gli incontri già programmati con l’auspicio di poter svolgere un confronto vero in grado di determinare ulteriori passi in avanti nella direzione indicata dalla piattaforma sindacale discussa e sostenuta dai lavoratori".

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