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Riforma pensioni, ultime notizie: Damiano apre a correttivi per Ape social e precoci. Ape, possibile rinvio?
mercoledì 1 febbraio 2017, di
La partita della riforma delle pensioni non sembra ancora conclusa.
A intervenire nuovamente sui temi caldi della manovra previdenziale è Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, che ha parlato della necessità di apportare correttivi a misure come l’Ape sociale e la Quota 41 destinata ai lavoratori precoci.
In una nota pubblicata a margine dell’iniziativa "Emergenza Lavoro", evento organizzato ieri dal PD con il ministro Poletti, i sindacati e Confindustria, Damiano e Maria Luisa Gnecchi (Capogruppo PD in Commissione Lavoro alla Camera) hanno così commentato:
"Abbiamo seguito passo passo il provvedimento nel corso del suo esame alla Camera, al fine di garantire una corretta trasposizione nel testo di legge del verbale sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Governo. In alcuni casi abbiamo ottenuto dei miglioramenti."
E ancora:
"Abbiamo fatto approvare un emendamento sulla ottava salvaguardia che ha aumentato il numero di 3.000 lavoratori, portandolo a 30.700 (il totale dei salvaguardati sale in questo modo a oltre 160.000); un emendamento per Opzione Donna che adesso include nella normativa anche le lavoratrici che hanno compiuto 57 o 58 anni nell’ultimo trimestre del 2015 e abbiamo cancellato la tassa sui licenziamenti in caso di cambio appalto con l’utilizzo della clausola sociale, abbiamo consentito il cumulo dei contributi anche per i lavoratori iscritti alle casse professionali privatizzate".
Restano tuttavia molti punti ancora controversi della manovra, soprattutto per quanto riguarda precoci, Ape social e Opzione donna.
Riforma pensioni: possibili correttivi per precoci e Ape social?
Tuttavia per Damiano sono ancora possibili correttivi per quanto riguarda l’Ape social e la Quota 41 per i lavoratori precoci, almeno fino a quando verranno approvati i decreti attuativi che daranno forma e sostanza alle misure introdotte dalla manovra.
Secondo Damiano, in particolare, una delle modifiche più urgenti è quella che riguarda la contribuzione figurativa, in particolare quella derivante dalla disoccupazione indennizzata e dalla malattia, e la possibilità che la stessa possa diventare utile per il raggiungimento dei 30 e 36 anni di contributi necessari per accedere all’Ape social.
Un altro correttivo, che interessa anche i precoci, riguarderebbe i lavori gravosi, e in particolare l’eliminazione del requisito che richiede di aver svolto tali attività negli ultimi 6 anni prima del pensionamento in via continuativa. Per i lavori gravosi si vorrebbe inoltre abbassare il requisito contributivo richiesto a 35 anni per quanto riguarda l’accesso all’Ape social.
Damiano non ha invece parlato di una possibile proroga di Opzione donna: per Opzione donna si punta unicamente al riconoscimento del cumulo gratuito anche per l’accesso a tale misura.
Riforma pensioni: possibile slittamento Ape?
E se i correttivi proposti da Damiano non incontrano del tutto i favori delle categorie di lavoratori interessati, in particolar modo i lavoratori precoci che chiedono la Quota 41 per tutti e le lavoratrici donne che lottano per la proroga di Opzione donna al 2018, nelle ultime ore sta circolando la voce di un possibile rinvio dell’Ape.
Secondo le ultime indiscrezioni, infatti, Padoan sarebbe pronto a rinviare la principale novità introdotta con la riforma delle pensioni a fronte della richiesta di una manovra correttiva da 3,4 miliardi di euro da parte della Commissione Europea.
Il rinvio dell’anticipo pensionistico, misura su cui aveva puntato molto il Governo Renzi, consentirebbe un risparmio di 400 milioni di euro. Il Ministro dell’Economia deciderà davvero per il rinvio dell’Ape? Non resta che attendere di vedere cosa succederà nei prossimi giorni, considerando anche che per la metà del mese sono attesi i decreti attuativi della riforma.