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Riforma pensioni: aumento età pensionabile e Ape sociale, le proposte di Damiano
venerdì 20 ottobre 2017, di
Tra le polemiche che si sono accese negli ultimi giorni attorno alla riforma delle pensioni, torna ad esprimersi il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, da sempre attento ai temi di natura previdenziale.
In particolare Damiano ribadisce la necessità di inserire all’interno della Legge di Bilancio 2018 misure che producano lo stop (quanto meno temporaneo) dell’aumento dell’età pensionabile (che sarà portata a 67 nel 2019) e alcuni correttivi all’Ape sociale, per diminuire la percentuale delle domande respinte.
"Se il Governo, con la manovra di Bilancio, confermerà che l’età pensionabile sale a 67 anni dal 2019 e che le domande accolte relativamente all’Ape sociale e ai precoci si fermeranno al 50% dei 60.000 pensionamenti previsti dalla scorsa legge Finanziaria, abbiamo fatto Bingo"
spiega Damiano, che poi continua
"Aumenterà il senso di frustrazione e di ingiustizia tra i lavoratori e saranno vanificati tutti gli sforzi fin qui fatti. Noi combatteremo la battaglia sulle pensioni anche in questa circostanza, al fine di trovare uno spazio adeguato nella legge di Bilancio”.
Riforma pensioni: età pensionabile e Ape sociale, le proposte di Damiano
Torna quindi in campo per sostenere la riforma delle pensioni Cesare Damiano, avanzando proposte al Governo per risolvere l’intricata questione legata all’aumento dell’età pensionabile e alla percentuale troppo elevata di domande di accesso all’Ape sociale respinte, e non lasciare ancora una volta i lavoratori senza risposte.
Per il presidente della Commissione Lavoro della Camera la soluzione potrebbe essere quella di spostare la decisione sull’aumento dell’età pensionabile a giugno 2018 aprendo, nel frattempo, un tavolo di confronto con i sindacati per discutere del calo dell’aspettativa di vita registrato dall’Istat nel 2015.
Per quanto riguarda invece l’Ape sociale e i lavoratori precoci, Damiano ha fatto sapere che
"presenteremo emendamenti per migliorare la normativa di legge".
Allo stato attuale delle cose, infatti, con i correttivi proposti dal Governo, le domande di accesso all’Ape sociale e alla Quota 41 respinte passerebbero dal 65% al 50%. Un passo avanti, certo, che però non risolve la questione.
Tra le varie soluzioni prospettate da Damiano c’è l’abolizione della
"norma che impedisce di fruire dell’Ape sociale avendo lavorato un solo giorno dopo la fine della disoccupazione: noi pensiamo che debba essere soltanto considerato il lavoro a tempo indeterminato".
Riforma pensioni: per Damiano quanto previsto nella Legge di Stabilità 2018 è insufficiente
Cesare Damiano, dopo aver sottolineato quale sarà la prossima battaglia in Parlamento sulle pensioni, commenta anche le misure di natura previdenziale inserite dal Governo nella Legge di Stabilità 2018.
In particolare lo sconto contributivo previsto per favorire l’accesso all’Ape sociale delle lavoratrici madri e l’apertura ai contratti a termine non sembrano sufficienti a rispondere alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici che si trovano in difficoltà a causa della Legge Fornero.
Damiano inoltre sottolinea come nella Legge di Stabilità 2018 manchino l’allungamento dell’ottava salvaguardia degli esodati e la proroga di Opzione donna, realizzabili grazie ai risparmi maturati sui relativi capitoli di spesa.