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Rientro capitali: Voluntary disclosure, soggetti interessati e periodo d’imposta. Ecco la guida alle nuove norme
venerdì 24 ottobre 2014, di
Negli ultimi anni, soprattutto quelli della crisi, stiamo assistendo ad un profondo rinnovamento internazionale sul tema della lotta all’evasione. Il Consiglio d’Europa e gli Stati membri dell’Ocse hanno sottoscritto un accordo per lo scambio di informazioni tra amministrazioni finanziarie al fine di combattere l’evasione, l’elusione fiscale e l’erosione della base impositiva.
Inoltre numerose sono state le iniziative promosse non solo a livello OCSE ma anche in seno alle organizzazioni internazionali, in particolare il G20, volte a contrastare le problematiche derivanti dall’evasione internazionale attraverso politiche di cooperazione amministrativa.
Voluntary disclosure
Era stato l’Ocse nel 2009 a elaborare la cosiddetta autodenuncia volontaria, la volontary disclosure, dei beni illegalmente detenuti all’estero. L’Ocse ne definì i contorni, insieme all’abolizione del segreto bancario.
L’autodenuncia non doveva essere un condono e il “perdono” del fisco avveniva con il pagamento delle imposte dovute. Con la voluntary disclosure, oltre a pagare tasse e interessi sul pregresso, il contribuente si impegna inoltre a rivelare all’amministrazione tutti i suoi averi esteri in nero. L’Italia, recepita la convenzione dell’Ocse, sta lavorando alla voluntary disclosure per il rientro dei capitali dall’estero. E’ importante quindi, capire come funziona, chi può usufruirne e in quali periodi.
Soggetti interessati
Le nuove regole sulla volontary disclosure ampliano la platea dei soggetti interessati. Ecco i tre scenari possibili:
- soggetti che hanno violato le norme sul monitoraggio, per esempio omettendo la compilazione del quadro RW;
- soggetti che hanno correttamente adempiuto a tali obblighi;
- soggetti che non sono interessati dalla disciplina del monitoraggio.
C’è da distinguere i soggetti interessati dalla volontary disclosure vera e propria ovvero persone fisiche, enti non commerciali e società semplici con possedimenti o capitali detenuti all’estero dalla nuova platea di soggetti interessati dalle recenti disposizioni. Tra questi rientrano lavoratori autonomi, imprese, titolari di altri redditi, società di persone, enti commerciali, società di capitali che pur non essendo possessori diretti degli investimenti e delle attività di natura finanziaria all’estero, sono titolari effettivi dell’investimento.
Periodo di imposta
Al momento della presentazione della richiesta di autodenuncia per il rientro dei capitali sono presi in considerazione tutti i periodi di imposta per i quali non sia ancora scaduto il termine per l’accertamento. Per essere più chiari: il 31 dicembre 2014 scade il 2009, la cui dichiarazione è del 2010.
Tra la presentazione dell’istanza di disclosure e il termine di decadenza dell’accertamento devono passare almeno 90 giorni. Nel caso in cui la domanda venga presentata in prossimità della scadenza, questa viene automaticamente prorogata fino al trascorrere dei 90 giorni richiesti dalla norma.
Esistono però due fattispecie di reati per i quali i termini vanno raddoppiati: reati tributari e attività in Paesi presenti nella black list. In caso di violazione che comporta obbligo di denuncia penale, sono raddoppiati i termini relativamente al periodo di imposta della violazione.