Regno Unito: indice PMI manifatturiero rallenta e la sterlina crolla

Dopo un ottimo inizio d’anno la sterlina sta rallentando sempre più la sua corsa rialzista, a causa di dati macroeconomici nel Regno Unito inferiori alle aspettative. Ieri è toccato all’indice PMI manifatturiero, elaborato da Markit, relativo al mese di gennaio, che è sceso a 56,7 punti dai 57,2 punti del mese precedente (dato rivisto al ribasso da 57,3 punti). Il mercato si aspettava un dato pressoché invariato, ma alla fine è rimasto deluso.

Il rallentamento dell’attività manifatturiera britannica potrebbe avere ripercussioni sul ritmo di crescita del pil e in seconda battuta sulle future decisioni di politica monetaria della Bank of England, che giovedì sarà chiamata a esprimersi sul livello del costo del denaro (fermo da anni al minimo storico di 0,5%) e sul programma di quantitative easing (attualmente a 375 miliardi di pound). Non ci saranno novità sui tassi di interesse, anche perché il governatore Mark Carney ha fatto sapere che non c’è urgenza di alzarli in tempi brevi.

Secondo gli esperti di Citigroup e Nomura, però, la BoE alzerà i tassi di interesse entro fine anno, sicuramente prima della FED e della BCE. Sul forex il tasso di cambio sterlina/dollaro ha perso l’area di supporto di 1,63, scendendo stanotte sui minimi delle ultime 7 settimane a 1,6282. Nella seduta di ieri il cable ha perso lo 0,8%. Risale il cross euro/sterlina, che si è riportato in area 0,83.

La moneta di Sua Maestà è molto debole anche sullo yen, tanto che il rapporto di cambio tra le due valute è sceso ai minimi da oltre due mesi quasi a 164. Per quanto riguarda il cable, la sensazione è che la quotazione possa ancora scendere nelle prossime settimane puntando al ritorno in area 1,60. A questo punto sarà fondamentale la tenuta dell’area chiave di 1,63 prima e 1,6250 poi, ma un ritorno sui top di periodo di area 1,6670 appare quasi improbabile da qui a qualche settimana.