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Reddito di Cittadinanza: il software americano costerà 100 milioni (che si potevano risparmiare)
martedì 12 febbraio 2019, di
Mentre si avvicina sempre di più l’avvio del Reddito di Cittadinanza, che prenderà il via ad aprile mentre sono state già presentate le card dove ricevere materialmente i soldi, la polemica adesso si sposta sul software che avrà il compito di incrociare le domande e le offerte di lavoro.
Il governo infatti ha deciso di affidarsi, senza bando pubblico, a un software in uso nel Mississippi ideato dal professore Mimmo Parisi pagandolo ben 100 milioni. Un articolo de Linkiesta ha fatto però emergere come di questi programmi ne esistono anche di italiani e soprattutto gratis.
Il software per il Reddito di Cittadinanza
Lo scorso 21 dicembre il Consiglio dei Ministri ha deliberato la nomina di Mimmo Parisi a capo dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), che avrà quindi il compito di riorganizzare i centri per l’impiego nostrani.
Pugliese di origine, Parisi trent’anni fa è partito alla volta degli Stati Uniti imponendosi con il cosiddetto “modello Mississippi”: grazie alla sua riforma nello Stato americano sono stati creati 50.000 nuovi posti di lavoro in otto anni.
Da allora il sistema del professore di Demografia e Statistica è stato studiato in tutti gli Stati Uniti e adesso, con l’avvio del Reddito di Cittadinanza, il professore è pronto a portare la sua esperienza e il suo modello in Italia per far funzionare i fatiscenti centri per l’impiego nostrani.
Alla base c’è una app, Mississippi Works, ideata da Parisi che avrà il compito di incrociare domanda e offerta: l’utente dopo aver caricato i suoi dati, potrà vedere tutti i posti di lavoro disponibili in base al proprio profilo.
I navigator che presto saranno assunti dovranno usare quindi insieme ai beneficiari del Reddito questa app, che allo Stato è costata 100 milioni ed è di proprietà della Mississippi Study University dove Parisi insegna.
La domanda che in molti si sono posti è quindi la seguente: non era possibile trovare un software italiano e magari meno costoso? La risposta secondo l’articolo di Linkiesta sarebbe affermativa, citando quattro modelli nostrani volendo anche a costo zero.
Si citano quindi gli esempi di Cooperjob, che usa una banca data libera dove l’utente può caricare i propri dati e vedere le varie offerte di lavoro. Oppure di Etjca, che invece adopera un software più avanzato capace di incrociare domanda e offerta tramite una ricerca semantica nei vari motori di ricerca.
Il caso più eclatante è quello del software Snep, ideato dal professore Lucio Meglio dell’Università di Cassino. In sostanza si tratta di un programma molto simile a quello americano, soltanto che questo sarebbe gratuito.
Luigi Di Maio per il suo Reddito di Cittadinanza ha però scelto di affidarsi al “modello Mississippi”, anche se ci sono da sciogliere ancora alcuni dubbi legati al possibile conflitto di interessi del professore Mimmo Parisi.