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Perdite da investimenti in fondi immobiliari: come recuperare i soldi perduti

lunedì 18 settembre 2017, di Giovanni Franchi

Un altro caso di risparmio tradito: quello dei fondi immobiliari Obelisco e IRS (Invest Real Securirty).
Si tratta di patrimoni immobiliari, gestiti da società di gestione, le quote dei quali sono state vendute da BancoPoste, l’istituto di credito delle Poste Italiane, come un investimento sicuro: tanto sicuro che una quota di Obelisco veniva alienata nel 2005 per 2.500,00 euro ed oggi vale meno di 600,00 euro.

Che allora per recuperare i denari perduti?

A mio avviso va tenuto presente che ci troviamo di fronte ad un caso d’intermediazione finanziaria non diverso dalla vendita di azioni e obbligazioni Parmalat, Cirio, Giacomelli, Finmek, Lehman Brother’s e così via, uno di quei casi che dai primi anni del 2000 hanno mandato in fumo i risparmi di tante persone e famiglie.

Saremo pure al cospetto di patrimoni immobiliari, ma chi ha comprato una quota di quei fondi non è per questo diventato comproprietario di beni. Ha soltanto acquistato una partecipazione in un fondo, analogamente a chi ha investito in quelli costituiti da azioni e obbligazioni, ossia da patrimoni mobiliari. E come chi ha comprato quote di fondi composti da capitali mobiliari non è diventato azionista o obbligazionista, allo stesso modo chi ha acquistato quote dei fondi Obelisco e IRS non è divenuto un titolare di diritti reali su uno o più immobili.

I casi definiti dal Testo Unico Finanziario

È allora chiaro che la legge regolatrice di questi investimenti è sempre la stessa: il Testo Unico Finanziario, ossia il decreto legislativo n. 58 del 1998, quel decreto che ha consentito di vincere molte cause contro le banche per la vendita di titoli di società finite in default.

Tale decreto contiene norme fondamentali, come la obbligatorietà della firma del contratto generale di investimento sia da parte di chi investe che del proponente, in questo caso BancoPoste. Se questo contratto - che non è quello tramite il quale sono acquistate le quote, bensì quello che regola in via anticipata tutti i rapporti tra le parti - non è firmato da una o da entrambe le parti contraenti, l’investimento può venire invalidato e il capitale restituito con gli interessi.

Un’altra norma spesso disattesa è quella che impone all’intermediario finanziario di chiedere all’investitore le sue capacità finanziarie le sua tendenza in materia, se spregiudicata o conservativa, quella infine che obbliga sempre l’intermediario alla consegna del Documento sui Rischi Generali dell’Investimento, un documento nel quale sono illustrati tutti i rischi di quelle operazioni.
Esaminando la documentazione relativa all’investimento si può accertare se, come accade spesso in questi casi, queste disposizioni siano state in tutto o in parte disattese nella vendita dei fondi immobiliari, come, ad esempio, lo sono state spesso da parte delle compagnie assicuratrici nella vendita delle polizze denominate index o unit linked, pseudo polizze assicurative perché, in quanto connesse ad azioni o obbligazioni, non garantiscono la restituzione del capitale.

Per queste la giurisprudenza ha sempre ravvisato la violazione di norme del TUF, come quelle citate, perché erroneamente ritenute soggetto alla disciplina in materia di assicurazione mentre si tratta di investimenti bancari.
Parlo di queste polizze perché per i fondi immobiliari potrebbe essersi verificata una medesima situazione: le Poste pensavano trattarsi di fattispecie diverse da investimenti veri e propri, soggetti alla disciplina dell’intermediazione finanziaria, e come tali non regolati dal TUF.
Dico probabilmente, perché prima di procedere e avviare la cosiddetta mediazione obbligatoria sarà necessario accertare con precisione tale circostanza, esaminando la documentazione relativa all’investimento.

Sulla base di quanto fin qui esposto, ritengo vi siano ragioni per lasciar perdere pretese contro le società che hanno gestito gli immobili dei fondi proposti dalle Poste e dirigersi direttamente contro queste ultime, facendo valere le già ricordate norme del Testo Unico Finanziario.

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