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Prezzo del petrolio: Iran non esclude blocco produzione. Quanto durerà il rialzo?
giovedì 18 febbraio 2016, di
Il prezzo del petrolio prosegue il rialzo nella sessione di giovedì dopo che l’Iran ha mostrato segnali di apertura all’accordo sul petrolio, frutto dell’intesa tra Russia e Arabia Saudita, per bloccare la produzione del greggio.
Dopo che il prezzo del petrolio ha registrato un forte aumento dell’8% negli ultimi giorni, in molti ritengono che il mercato abbia reagito eccessivamente al supporto che l’Iran sembra aver dato al patto tra Russia e Arabia Saudita per congelare la produzione, sottolineando che l’intensa non porterà ad un taglio dell’output e che quindi non contribuirà ad un riequilibrio tra domanda e offerta, necessario per una ripresa stabile del prezzo del petrolio.
Sulla notizia secondo cui l’Iran potrebbe incontrare l’Arabia, la Russia e i membri dell’OPEC in un possibile blocco della produzione ai livelli di gennaio, quanto può salire ancora il prezzo del petrolio?
La ripresa del prezzo del petrolio è destinata a svanire velocemente o esistono segnali che anticipano un’inversione di tendenza?
Ecco cosa aspettarsi dal prezzo del petrolio in attesa di novità sull’intesa per un blocco di produzione.
Prezzo del petrolio: il rialzo durerà?
Gli analisti sottolineano che l’accordo non porterà ad un taglio di produzione e che l’Iran non si è impegnato concretamente ad agire, presumendo dunque che il rialzo del prezzo del petrolio potrebbe essere di breve durata.
Il taglio dei volumi di produzione deve necessariamente essere significativo per spingere un aumento sostanziale del prezzo del petrolio e, sopra ogni cosa, deve essere condiviso da tutti i principali attori dell’industria del petrolio per essere efficace. Due condizioni difficili da raggiungere.
Il prezzo del petrolio Brent è in rialzo di 42 centesimi a $34.92 al barile, a seguito della chiusura di mercoledì in rialzo del 7.2%, durante la quale ha raggiunto un massimo intraday a $34.99.
Il greggio statunitense è in rialzo di 50 centesimi a $31.16 al barile, dopo la chiusura di ieri a +5.6%.
Il prezzo del petrolio sembra destinato, tuttavia, a rimanere volatile, con trader e investitori pronti a reagire ad ogni news o voce di mercato circa i livelli di produzione e un possibile taglio.
Il ministro iraniano del petrolio, Bijan Zanganeh, si unito ai ministri di Venezuela, Iraq e Qatar nella giornata di mercoledì per discutere su un possibile congelamento della produzione che possa sostenere il prezzo del petrolio, ma l’Iran non ha confermato di volersi unire al patto sul petrolio tra la Russia, l’Arabia Saudita e l’Iraq.