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Pos obbligatorio: il regalo alle banche in nome della lotta all’evasione fiscale
martedì 17 giugno 2014, di
L’obbligo scatta dal 30 giugno 2014, ma secondo le ultime notizie non sarebbe prevista alcuna sanzione per coloro che non si mettono in regola. Il passo indietro è stato fatto grazie anche alle forti critiche arrivate dalle associazioni di commercianti e professionisti che hanno lamentato l’alto costo per l’utilizzo del Pos. L’introduzione dell’obbligo di accettare pagamenti con bancomat sopra i 30 euro infatti, ha un costo molto oneroso per commercianti e professionisti, tanto da far sembrare questo provvedimento l’ennesimo regalo alle banche. Fatto però in nome della lotta all’evasione fiscale, così nessuno protesta.
Pos obbligatorio
Ma a protestare sono stati loro: commercianti, artigiani e professionisti in generale. Secondo il decreto legge del 2012 e poi il decreto ministeriale del 24-1-2014 a partire dal 30 giugno queste categorie di lavoratori sono obbligate ad avere il pos nel proprio esercizio per utilizzarlo nei pagamenti sopra i 30 euro.
Il decreto è stato approvato sostenendone l’importanza nella lotta all’evasione fiscale. Ma è chiaro come la presenza di un pos in un esercizio non impedisca ad esempio al medico di ricevere un pagamento in contanti (magari con lo sconto) senza emettere fattura. E il pos resterà lì inutilizzato, a prendere polvere. D’alta parte l’utilizzo del pos da parte di professionisti e commercianti oltre a ridurre il contante circolante appare un come un vero e proprio regalo alle banche.
Secondo l’ufficio studi CGIA di Mestre infatti, mediamente le spese di attivazione del pos per i pagamenti elettronici sono di 115 euro, la commissione su ogni operazione è del 2,19% e la commissione mensile per l’utilizzo del pos parte da 24 euro ma può arrivare anche a 35 euro. Indicativamente si stima che un’attività che fattura circa 100mila euro l’anno può arrivare a pagare più di 1.200 euro in dodici mesi.
Sanzione si o no?
I primi a criticare fortemente il decreto ministeriale che introduce il pos obbligatorio sono state proprio le categorie di lavoratori interessati. Inizialmente le loro critiche per i costi onerosi del pos sono state etichettate come mera complicità con l’evasione fiscale. Ma le obiezioni si sono a tal punto intensificate che il Mef ha dovuto precisare: "non risulta associata alcuna sanzione a carico dei professionisti che non dovessero predisporre della necessaria strumentazione a garanzia dei pagamenti effettuabili con moneta elettronica".
Il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti ha così commentato: "la sanzione non c’è, la norma avvia un percorso riconoscendo un diritto al consumatore, ma non possiamo scaricare interamente il costo di questo diritto sulle piccole imprese. Il ministero dello Sviluppo economico avvierà un tavolo con le associazioni bancarie per individuare convenzioni che minimizzino l’onere, e in seguito a ciò si potrà integrare il testo specificando la sanzione".
Il governo si è quindi impegnato a trovare un accordo con le banche al fine di abbassare i costi di utilizzo del pos. Oppure potrebbe seguire la via indicata da Mauro Bussoni, segretario generale Confesercenti. "Prevediamo un punto in meno di Iva a carico del consumatore che paga via card e diamo la possibilità all’esercente di ottenere sgravi in credito d’imposta: il Pos decollerà. In Corea del Sud e Argentina hanno fatto così, ha funzionato".