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Polonia: cosa cambia per lo zloty dopo la vittoria di Duda alle presidenziali
giovedì 4 giugno 2015, di
La sorprendente vittoria di Andrzej Duda, leader del partito ultra-conservatore polacco PiS (“Diritto e Giustizia”), ha raffreddato gli entusiasmi degli investitori sul mercato finanziario della Polonia, che negli ultimi mesi aveva regalato enormi soddisfazioni in termini di ritorno sul capitale investito. Il neo-presidente polacco, euro-scettico convinto, ha raccolto grandi consensi soprattutto tra i giovani e le zone rurali del paese, ma soprattutto ha messo una seria ipoteca sulla vittoria del proprio partito alle prossime elezioni politiche in programma a ottobre.
La Polonia è la sesta economia europea ed è stata l’unica nazione continentale a non sperimentare la recessione dal creack di Lehman Brothers del 2008. Quest’anno il pil dovrebbe crescere di un altro 3,3%, per poi esserci un ulteriore incremento al 3,6% nel 2016. La borsa di Varsavia ha guadagnato il 20% negli ultimi tre anni, l’inflazione dovrebbe tornare a salire dopo una fase di moderata deflazione, mentre la disoccupazione resta elevata sopra l’11%. Sul fronte del reddito fisso i bond governativi polacchi restano appetibili, grazie a un rendimento medio del decennale intorno al 3%.
Si tratta di tassi attraenti se si considera che il BTp italiano rende poco più dell’1,8%, mentre il Bund tedesco appena lo 0,4%. Sul fronte valutario lo zloty si sta deprezzando nei confronti dell’euro ormai da fine aprile scorso. Il tasso di cambio EUR/PLN è passato dai bottom di area 3,966 a un top di 4,155, anche se la valuta polacca era arrivata a guadagnare più del 7% da inizio anno fino ai minimi della seconda parte di aprile. Secondo Michail Diamantopoulos, portfolio manager di Investec A.M., la Polonia dovrebbe continuare a fare meglio degli altri paesi europei, mantenendo il rating A- nonostante il maggior rischio politico. Tuttavia l’aumento dell’incertezza sul fronte politico potrebbe comportare un risk premium più alto per tutti gli asset polacchi.