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Petrolio: nuovo crollo in vista se perde il supporto chiave di 44$
martedì 27 ottobre 2015, di
Il mercato del petrolio è tornato sotto la costante pressione dei venditori, in scia alle preoccupazioni relative all’eccesso di offerta globale che dovrebbe mantenersi sugli attuali livelli almeno fino alla metà del prossimo anno. Ne è convinta l’Energy International Agency (EIA), che ricorda anche come gli investimenti delle compagnie petrolifere diminuiranno del 20% quest’anno e probabilmente dello stesso ammontare nel 2016. Uno scenario del genere sarebbe un evento eccezionale sul mercato del greggio, in quanto non è mai accaduto nell’ultimo ventennio una riduzione degli investimenti per due anni consecutivi.
La debolezza dei fondamentali macroeconomici è accompagnata anche da una struttura tecnica dei prezzi poco confortante. Nonostante il raggiungimento di livelli minimi da oltre 6 anni a questa parte e di un supporto di lungo periodo intorno ai 38$ per il greggio Wti, la quotazione del petrolio sui mercati internazionali potrebbe subire presto un nuovo shock ribassista. Uno scenario bearish di questo tipo viene contemplato nelle analisi degli esperti di commodity di Goldman Sachs, che prevede un sell-off notevole a causa di un eccesso di offerta su valori record sia in Europa che negli Stati Uniti.
La banca d’affari newyorkese ritiene che, se i livelli di accumulo delle scorte dovessero risultare insostenibili, le compagnie petrolifere sarebbero costrette a vendere “fisicamente” il petrolio. L’istituto bancario americano, come del resto anche Morgan Stanley, stima poi un rallentamento della domanda nel corso del prossimo anno, dopo che negli ultimi mesi gli acquisti erano stati piuttosto sostenuti grazie alle basse quotazioni del barile. Da un punto di vista tecnico il petrolio Wti è alle prese con il difficile mantenimento del supporto chiave di 44$ che, se dovesse essere perforato, dovrebbe spingere la quotazione nuovamente verso area 40$ - 38$ al barile.
