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Petrolio: le tensioni in Medio Oriente non infiammano i prezzi. Wti bloccato a 60$
martedì 26 maggio 2015, di
La situazione geo-politica in Medio Oriente è su livelli d’allarme. L’avanzata dell’Isis in Siria, oltre che in Iraq, e la guerra civile in Yemen sono due fattori estremamente destabilizzanti con i quali la tormentata area mediorientale sta convivendo da tempo. Senza contare anche la drammatica situazione in Nord Africa, con la Libia nel caos più totale. In questa regione sono concentrate le più grandi riserve mondiali di petrolio, ma a quanto pare le forti tensioni non sembrano essere in grado di infiammare i prezzi del greggio sui mercati internazionali in quanto c’è la percezione che di “oro nero” nel mondo ce ne sia fin troppo.
Sul fronte dei fondamentali, dunque, sembra che l’eccesso di offerta continua ad essere un fattore di disturbo all’ascesa delle quotazioni, che comunque negli ultimi due mesi sono cresciute del 30% dopo il capitombolo avvenuto a partire dalla seconda metà dello scorso anno. Il future sul petrolio Wti sta trovando un punto di equilibrio intorno a 60$ al barile, mentre il petrolio Brent in area 65$. Dietro al rally degli ultimi due mesi c’è così lo zampino degli hedge funds, che hanno puntato forte sulla ripresa delle quotazioni dopo il crollo del 155% avvenuto in 7 mesi circa, fino al raggiungimento di un bottom in area 43,5$ per il greggio Wti sul finire di gennaio.
Insomma il boom delle ultime settimane non è stato affatto dettato da fattori fondamentali, che restano deboli, bensì speculativi. Tra l’altro l’offerta di greggio sui mercati di Arabia Saudita e Iraq resta su valori record, ma anche le scorte hanno raggiunto un livello mai viste fino ad ora a 482 milioni di barili. Le banche di investimento restano poco ottimiste sul futuro delle quotazioni petrolifere, anche in vista di una ripresa del dollaro sui mercati valutari dopo la recente correzione. Una delle banche più “bearish”, ovvero Citi, ha però alzato leggermente le stime sui prezzi per l’anno in corso: 56$ al barile per il petrolio Wti e 63$ per il petrolio Brent. Si tratta comunque di valori più bassi rispetto a quelli correnti.